Dopo le parole definite «inqualificabili» sul Salone dell’Auto la sindaca lo solleva dal ruolo e ritira le deleghe sull’Urbanistica
di Filomena Greco
(Ansa)
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Alla fine l’affaire Salone dell’Auto ha scosso la Giunta pentastellata di Chiara Appendino più di qualsiasi altro dossier. La sindaca di Torino ritira le deleghe – all’Urbanistica – a Guido Montanari e lo solleva dall’incarico di vicesindaco. L’annuncio arriva poche ore prima dal Consiglio comunale del pomeriggio, con l’atteso intervento della Appendino in Aula, davanti alla sua maggioranza.
Guido Montanari ha pagato le sue dichiarazioni sul Salone dell’Auto del Parco Valentino, che nel frattempo si è trasferito in Lombardia per l’edizione di giugno 2020. Riferendosi all’ultima edizione Montanari aveva detto che fosse stato per lui, «il Salone non ci sarebbe mai stato» aggiungendo di aver sperato che «arrivasse la grandine e se lo portasse via. Parole considerate dalla stessa sindaca «inqualificabili» come sottolineato nella nota diffusa la settimana scorsa, a pochi minuti dall’annuncio, da parte degli organizzatori della kermesse, dell’addio a Torino in favore di Milano.
Uno strappo che rimanda ad un rapporto complicato della prima cittadina con una parte della sua maggioranza Cinque Stelle in Aula. Un gruppo di consiglieri aveva annunciato la volontà di portare in Aula una mozione per chiedere una collocazione alternativa per lo stesso Salone dell’Auto, l’idea di ospitare bolidi, supercar e nuovi modelli nel cuore verde della città è da sempre stato difficile da accettare per una parte del Movimento che fa della mobilità alternativa un tema fondante.
Chiara Appendino ha affidato la sua comunicazione questa mattina ai social: «La decisione segue le frasi pronunciate sul Salone dell’Auto che non hanno visto smentita – spiega la sindaca – Una scelta non facile dal punto di vista umano, ma che ho ritenuto necessaria nell’interesse della Città e della sua immagine».
Il rimpasto in giunta, che dovrebbe portare l’assessore Alberto Unia – attuale assessore all’Ambiente e unico esponente del Movimento in una giunta tecnica – a prendere deleghe e ruolo di Montanari, prova a chiudere questa fase critica di governo della città. Era già successo in occasione del dossier Olimpiadi invernali: parte della maggioranza era contraria alla candidatura di Torino, difesa invece a denti stretti dalla sindaca che aveva puntato i piedi e portato avanti il dossier, pur tirandosi poi indietro di fronte all’ipotesi di una candidatura condivisa con Milano e Cortina. In quel caso furono quattro i consiglieri a uscire dalla maggioranza.
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