M5s, Pd, Italia Viva e Leu si sono accordati per una mozione di maggioranza in cui il Mes resta solo sullo sfondo
di Andrea Gagliardi
15 luglio 2020
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«Riteniamo cruciale che la decisione del Consiglio Ue sia assunta entro luglio e non sia svilita da un compromesso a ribasso. Sarebbe inaccettabile dal punto di vista politico, economico e anche morale. Non lo meritano le decine di migliaia di vittime, le imprese che stanno affrontando le conseguenze della pandemia». Lo ha detto il premier Giuseppe Conte, riferendo alla Camera in vista del Consiglio europeo straordinario del 17 e 18 luglio. Il presidente del consiglio ha aggiunto che la decisione sul Recovery Fund «è stata senza precedenti» e «modifica i termini del rapporto tra commissione e governi nazionali. Adesso sono i singoli Stati a essere richiamati ad una maggiore responsabilità indicando i propri progetti di rilancio. Tocca ora a noi, capi di Stato e di governo, assumere una decisione altrettanto coraggiosa. Quando sono in pericolo le fondamenta dell’Ue nessuno Stato può avvantaggiarsi a scapito di altri. In questo grave tornante della storia Ue o vinciamo tutti o perdiamo tutti».
Conte: uniti per Ue più forte, nazionalismi anacronistici
Il volume del Recovery Fund da 750 miliardi, l’equilibrio tra sussidi (500 miliardi) e prestiti (250), le condizioni a cui concederli e gestirli (la cosiddetta ‘governance’), e i ‘rebates’ (meccanismo di correzione di contribuzione al bilancio) sono tutti nodi che potranno essere sciolti solo dal confronto diretto tra leader durante quella che tutti scommettono sarà una classica maratona negoziale. Per Conte ad ogni modo «la crisi determinata dalla pandemia è simmetrica. Il Consiglio Ue deve mostrarsi all’altezza di una coraggiosa visione, non può mancare un obiettivo di portata epocale. Solo uniti riusciremo a rendere l’Ue di nuovo forte, risposte nazionalistiche sarebbero anacronistiche» e porterebbero a «un piccolo mondo antico, tutt’altro che sicuro, che protetto». Ma «bisogna riconoscere che in uno scenario completamente inedito, l’Ue con il contributo di tutte le sue istituzioni ha già assunto con rapidità decisioni fondamentali». Dopo la pausa estiva, ha annunciato Conte, «presenteremo a Bruxelles il nostro piano di ripresa e resilienza, saremo i primi».
Bozza maggioranza: attivare Next generation già quest’anno
I partiti di maggioranza hanno messo a punto una bozza di risoluzione nella quale di punta a «promuovere un accordo tempestivo su Next Generation EU e su un bilancio a lungo termine che sia ambizioso, realmente di sostegno dell’economia europea e all’altezza delle sfide future a cui deve far fronte l’Europa, come ribadito anche dal Parlamento europeo, al fine di consentirne una adozione e attivazione rapida, già nell’anno in corso, rispondendo, in tal modo, alle necessità dei cittadini europei». Il testo sarà messo ai voti in mattinata.
Accordo nella maggioranza su risoluzione comune
M5s, Pd, Italia Viva e Leu si s0no accordati per una mozione di maggioranza in cui il Mes resta solo sullo sfondo: tra i vari strumenti messi a disposizione della Ue per l’emergenza sanitaria ed economica dovuta al Covid il ricorso ai 37 miliardi del Fondo salva-Stati per l’emergenza è citato, ma la mozione non impegna il governo a farvi ricorso. Si valuterà – è scritto in sostanza nel testo – quando saranno chiare le condizioni e la consistenza del Recovery fund. Una soluzione che tiene dentro sia il M5s (contrario al ricorso dal Mes come la Lega e Fratelli d’Italia), sia il Pd e Iv, che invece premono da settimane per attivare subito questa linea di credito a tasso zero per rafforzare il nostro sistema sanitario.
Rinviata a settembre la decisione del Mes
In fondo è la posizione dello stesso Giuseppe Conte, che al Mes durante il suo discorso non ha fatto neanche riferimento. L’accordo implicito con il Pd, accettato nei giorni scorsi dal ministro dell’Economia Roberto Gualtieri e dal capodelegazione dem al governo Dario Franceschini, è di decidere sul Mes a settembre, una volta incassato – almeno questa è la speranza del premier – un buon accordo sul Recovery fund.La soluzione della “citazione” del Mes nella mozione di maggioranza dovrebbe inoltre far decadere le due mozioni sull’argomento presentate a Palazzo Madama e potenzialmente divisive sia per i giallorossi sia per il centrodestra: quella a favore della leader radicale di Più Europa Emma Bonino, sulla quale avrebbe potuto confluire la renziana Italia Viva, e quella contro del senatore leghista Roberto Calderoli, che avrebbe potuto certificare la spaccatura del centrodestra con la fuga di Forza Italia, favorevole al Mes. Anche se la decisione dei presidenti delle Camere Roberto Fico ed Elisabetta Casellati ancora non è stata presa.
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