Il dossier è già caldissimo. Come in ogni campagna elettorale che si rispetti, anche quella in vista delle europee, oramai alle porte, strizza l’occhio alle famiglie. All’interno della maggioranza, negli ultimi giorni M5S e Lega hanno ingaggiato un vero e proprio “spalla a spalla”, nel tentativo di collocare la bandierina prima del concorrente o scalzare quella già piantata.
Il primo passo dei Cinque Stelle e il contropiede leghista
Hanno cominciato i Cinque Stelle, annunciando un decreto ad hoc su questi temi. Ha risposto a stretto giro la Lega che, giocando in contropiede, ha annunciato, per voce del ministro per la Famiglia Lorenzo Fontana, due emendamenti del governo – quindi con una copertura politica, almeno sulla carta, più solida – al decreto crescita. Il provvedimento è all’esame della Commissione finanze della Camera (oggi scade il termine per la presentazione delle proposte di modifica al testo).
Il “fondone” per il reddito di cittadinanza a copertura delle proposte
In entrambi i casi, ovvero sia per il decreto sostenuto dai Cinque Stelle sia per le proposte di modifica al decreto crescita, i fondi per coprire le misure arrivebbero dal “tesoretto” del reddito di cittadinanza, ovvero le risorse che risulteranno non assorbite dalle domande accolte dall’Inps.
Il tavolo tecnico voluto da Di Maio in vista di un decreto ad hoc
Oggi è la Giornata internazionale della famiglia. Nel pomeriggio si riunisce nella sede del ministero del Lavoro il tavolo tecnico, al quale partecipa il ministro Di Maio, in vista del decreto legge in materia di agevolazioni alle famiglie. Si tratta di un provvedimento ad hoc, annunciato dal leader politico dei Cinque Stelle che, attingendo alle risorse recuperate dal Fondo per il reddito di cittadinanza (un miliardo) , potrebbe finanziare, stando alle indicazioni del vicepremier, il «dimezzamento delle rette degli asili nido; sconti sui pannolini, sulla baby sitter; soldi a chi fa figli, con la proposta di dare ai genitori un assegno unico mensile». Il Forum delle famiglie, che partecipa all’incontro, proporrà un assegno universale, da 150 euro al mese per figlio – svincolato da reddito, Isee e condizione lavorativa (o disoccupazione) dei genitori – che accompagni i nuovi nati fino alla maggiore età, o fino a 26 anni se studiano regolarmente. Le risorse, spiegano dal Forum, andrebbero reperite attraverso il riordino degli attuali sostegni alla famiglia e dall’impiego delle somme (sei miliardi negli ultimi 6 anni) distratte dall’Inps da quanto raccolto nelle trattenute per assegni familiari e mai restituiti alle famiglie.
Sconti su pannolini e latte in polvere
La Lega non sta a guardare. I due emendamenti annunciati da Fontana, molto vicino a Salvini, prevedono detrazioni fiscali per le spese per la prima infanzia, nella fattispecie latte in polvere e pannolini. Il bonus bebé viene aumentato a 1.320 annui erogati mensilmente a decorrere dal mese di nascita o adozione. Le due proposte di modifica valgono, tra maggiori spese e minori entrate, 1,7 miliardi in termini cumulati da qui al 2022. Le coperture, come detto, arriverebbero dal Fondo per il reddito di cittadinanza.
La mozione approvata ad aprile alla Camera
Il tema delle misure per le famiglie da giorni è sotto la lente del governo giallo verde. A inizio aprile, alla Camera la maggioranza ha approvato una mozione che impegna il governo a intervenire sui sostegni alla famiglia, a partire dall’assegno unico: da un intervento sulle tasse, in particolare per le famiglie numerose, fino a diverse iniziative per conciliare lavoro e famiglia per favorire l’occupazione delle donne.
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