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Pubblicato il: 07/03/2019 18:08
“Durante lo scorso anno, l’attenzione del mondo verso i temi relativi alla diversità è cresciuta, e ora i vantaggi competitivi che derivano dal lavoro dei team inclusivi sono ben documentati. E’ importante ora passare dall’inclusione come opportunità interessante a necessità imperativa, proprio come vengono trattate altre priorità legate al business”. Lo ha dichiarato Michelle Peluso, vicepresidente senior Digital Sales e Chief Marketing Officer di Ibm, commentando lo studio dell’Ibm Institute for Business Value (Ibv) sul global gender gap lavorativo.
Nonostante questi ostacoli, nel report un insieme di organizzazioni, soprannominate ‘First Movers‘, si distingue per l’impegno nel conseguimento di un’eguaglianza di genere nei ruoli di leadership. Si tratta del 12% di organizzazioni che vogliono realmente la gender inclusion, sono motivate dall’idea di migliorare finanziariamente e riconoscono che è loro responsabilità agire.
“Dai First Movers abbiamo appreso l’importanza nel definire obiettivi misurabili e nell’impostare un approccio sistematico allo sviluppo della carriera di una persona. Questo significa in ogni step: dall’assunzione al riconoscimento economico, allo sviluppo, alla fidelizzazione e alla promozione delle donne. Una volta indirizzato tutto ciò, bisogna continuare ad essere responsabili del raggiungimento del risultato”, dice Peluso. Lo studio definisce una roadmap per il cambiamento che include questi imperativi: rendere la parità di genere una priorità di business, creare una cultura d’inclusione, rendere la leadership responsabile per i risultati sulla parità di genere.
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