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A Forum Conflavoro dibattito su previdenza e lavoro 

Pubblicato il: 08/11/2019 13:08

La manovra analizzata dal punto di vista della previdenza e del lavoro. Questi gli argomenti affrontati oggi, al primo tavolo del Forum nazionale Conflavoro Pmi ‘Italia Economia & Lavoro’, in corso a Lucca a teatro Giglio. “Giudicare la manovra – ha chiarito Cesare Damiano, già ministro del Lavoro – vuole anche dire parlare della disoccupazione in Italia. Per me, il dato non è positivo. L’occupazione è di scarsa qualità, non è una situazione sana, serve un sostegno alle imprese. La manovra si fa nelle ristrettezze. C’è un problema salariale nel paese”.

“Quota 100 poi – ha aggiunto – ha un requisito fisso, 38 anni di contributi: se si raggiungono a 63 anni fa 101, a 64 fa 102 e via discorrendo. Ma è un intervento congiunturale, dura tre anni e dopo torna la legge Fornero e il requisito sarà dei 67 anni. Però, ritengo che quota 100 debba essere mantenuta”.

Annamaria Parente, membro della commissione Lavoro pubblico privato e previdenza sociale del Senato, ha fatto il punto sula questione degli ispettori del lavoro. “Abbiamo cercato – ha ricordato – di mettere nel decreto Imprese la questione dell’aumento degli ispettori del lavoro e stiamo anche ragionando su una maggiore razionalizzazione degli ispettorati. Sulla questione degli appalti, poi, bisogna sì semplificare, evitando però gli abusi, legiferando quindi in una maniera corretta”.

Dal punto di vista sindacale, Angelo Raffaele Margiotta, segretario generale Confsal, ha parlato della sua proposta di “un patto sociale per lo sviluppo economico”. “Abbiamo una proposta dettagliata sul salario minimo – ha detto – che vada a beneficio dei lavoratori, senza però gravare sul costo del lavoro per le imprese. I contratti, inoltre, devono avere un visto di conformità”.

“E’ cresciuto a dismisura – ha osservato Francesco Duraccio, segretario nazionale del Consiglio nazionale dell’Ordine dei consulenti del lavoro e responsabile delle attività relative ai servizi per l’impiego e gestione politiche attive per il lavoro quale delegato della Fondazione consulenti del lavoro – il fenomeno dei lavoratori a tempo parziale: lavoriamo con la stessa unità, ma a meno ore. Purtroppo, questa è l’offerta di lavoro esistente. Il decreto Dignità ha prodotto una stabilizzazione dei contratti di lavoro, ma il contratto a termine non è una patologia, ma un’esigenza delle imprese”.

 

 

 

 

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