Un momento della presentazione del Rapporto (foto Adnkronos/Labitalia)
Pubblicato il: 11/12/2019 15:33
Iscritti in aumento e più welfare, pensionati attivi e donne in crescita come anche il patrimonio che oltrepassa gli 87 miliardi di euro. Sono alcuni dei dati che emergono dal IX Rapporto sulla previdenza privata, presentato oggi a Roma dall’Adepp, l’Associazione degli enti di previdenza privati.
Secondo l’indagine dell’Associazione guidata da Alberto Oliveti, più del 50% degli iscritti alle Casse previdenziali private ha un’età compresa tra i 40 e i 60 anni. Secondo il Rapporto, la classe d’età più popolata all’interno delle Casse dei professionisti è quella compresa tra i 40 e i 50 anni, di seguito la classe d’età tra i 50 e i 60 anni. E dall’indagine emerge come la platea di riferimento abbia subito un invecchiamento nel corso degli anni. Le maggiori variazioni riguardano la fascia degli iscritti compresa tra i 30 e i 40 anni, che nel 2005 rappresentava il 33,6% del totale degli iscritti ed è passata al 21,5%, e quella tra i 50 e i 60 anni passata dal 18% del totale al 25%.
Gli under 40 rappresentavano nel 2005 quasi il 41% del totale degli iscritti ma questa quota è scesa costantemente negli anni arrivando ai circa 28,3 punti percentuali del 2018. Le cause? Per il Rapporto diversi fattori: l’innalzamento dell’età pensionabile e e la sempre maggiore proporzionalità delle prestazioni pensionistiche ai versamenti effettuati (contributivo) e non più al reddito (retributivo). Altri fattori vanno ricercati, per l’Adepp, nell’invecchiamento della popolazione italiana e nella diminuzione degli iscritti alle università.
Diretta conseguenza della diminuzione della quota di iscritti sotto i 40 anni a favore di quella degli over 40 è l’invecchiamento della popolazione degli iscritti. E per l’Adepp l’invecchiamento degli iscritti è del tutto evidente e segue esattamente l’invecchiamento dei lavoratori italiani. La differenza è dovuta principalmente all’alta qualificazione dei professionisti che per accedere agli Ordini professionali devo superare un’esame di abilitazione che prevede,in molti casi, l’aver già conseguito una laurea. Quindi, i professionisti entrano nel mercato del lavoro ad una età maggiore rispetto alla media degli altri lavoratori italiani.
Il Rapporto segnala poi una decrescita costante dei redditi medi dei professionisti italiani tra il 2010 e il 2016, con un calo di circa il 12%, anche se la variazione è tornata positiva nel 2017, con una crescita per il 2018 del 3%.
Secondo i dati del Rapporto si contano un totale di 1.649.263 contribuenti iscritti al 31 dicembre 2018 alle Casse di previdenza private (+1,34% rispetto al 2017) di cui 1.563.580 attivi e 85.683 attivi pensionati. Secondo il rapporto dell’Associazione guidata da Alberto Oliveti, il numero dei contribuenti è cresciuto del 26,07% al 2018 rispetto al 2005, con un +23,51% degli attivi e un boom del 102,41% dei pensionati attivi. Secondo il Rapporto, “è chiaro che le riforme, le quali stanno gradualmente, ma costantemente, incrementando l’importanza della componente contributiva personale nel computo della misura dei trattamenti pensionistici, hanno incentivato la prosecuzione del versamento dei contributi anche dopo la pensione”.
“Nonostante, in termini assoluti, essi non rappresentino una componente rilevante del numero degli iscritti, l’incremento percentuale cumulato dal 2005 è pari a circa 100 punti percentuali. Nello stesso periodo l’incremento percentuale degli iscritti attivi è stato pari al 23,51%”, spiega.
E l’indagine segnala poi “una crescita pressoché costante negli anni della rappresentanza femminile all’interno Casse previdenziali private, con le donne professioniste che sono passate, infatti, nel periodo 2007-2018, dal 30% a quasi il 40% degli iscritti”. Secondo il Rapporto, le donne iscritte sono mediamente più giovani degli uomini (l’età media delle donne è di circa 45 anni, contro i 50 degli uomini). Le donne under 40 iscritte alle Casse sono circa il 37,7% del totale contro il 22,1% degli uomini.
Secondo il Rapporto, tra i professionisti sotto i 40 anni vi è una prevalenza della componente femminile, infatti queste ultime rappresentano circa il 54% del totale degli iscritti under 40. Le proporzioni si invertono con l’aumentare dell’età degli iscritti. Infatti, tra i 50 e 60 anni le donne rappresentano solo il 33% degli iscritti in questa fascia d’età e le proporzioni diminuiscono ulteriormente con l’aumentare dell’età.
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