Pubblicato il: 28/06/2019 14:07
A seguito dell’Assemblea dei soci, tenutosi a Bologna, è stato definito il nuovo assetto organizzativo della Federazione italiana agricoltura biologica e biodinamica per il prossimo triennio. Maria Grazia Mammuccini è stata acclamata presidente della Federazione, mentre Paolo Carnemolla, past president, assumerà la carica di segretario generale. E’ stata accolta all’unanimità la domanda di Anagribios, l’Associazione di produttori biologici di Coldiretti di diventare socia di FederBio.
Sono stati inoltre confermati i vicepresidenti Matteo Bartolini, Andrea Bertoldi e Carlo Triarico. Nell’Ufficio di presidenza assieme a Maria Grazia Mammuccini sono stati eletti Rossella Bartolozzi, Claudia Bastia, Michele Monetta e Enrico Casarotti. Si tratta di figure con competenze ed esperienze in diversi ambiti del biologico che affiancheranno il lavoro della nuova presidenza nello sviluppo dei diversi temi su cui la federazione è impegnata.
Entrano inoltre nel Consiglio direttivo della Federazione il presidente di Bioland Italia, Toni Riegel, e il presidente di Aiab Emilia Romagna, Antonio Lofiego. In questo modo nel gruppo dirigente di FederBio si rafforza la componente femminile e quella dei produttori agricoli, oltre che vedere rafforzata la rappresentatività della Federazione quale casa comune del biologico e biodinamico italiano.
Toscana, amministratore unico della Società Nuova Agricoltura che gestisce un’azienda vitivinicola e olivicola a conduzione biologica, Maria Grazia Mammuccini dal 2015 fa parte dell’Ufficio di presidenza di FederBio. È portavoce della Coalizione Italiana StopGlifosato alla quale aderiscono 52 associazioni ambientaliste, dell’agricoltura biologica e biodinamica e dei consumatori e coordinatrice della Campagna “Cambia la Terra-No ai pesticidi Si al biologico”. È socio corrispondente dell’Accademia dei Georgofili, dell’Accademia Italiana della Vite e del Vino e dell’Accademia Italiana di Scienze Forestali.
Per 5 anni, dal 2011 al 2016 è stata vicepresidente di Navdanya International, associazione onlus per la difesa dei semi locali, della biodiversità e dei piccoli agricoltori presieduta dalla scienziata ambientalista indiana Vandana Shiva. Per 15 anni, dal 1995 al 2010, ha diretto l’Arsia – Agenzia regionale per lo sviluppo e l’innovazione nel settore agricolo-forestale, ente strumentale della Regione Toscana per il collegamento tra la ricerca, le imprese ed il territorio.
Per la Regione Toscana ha coordinato iniziative di carattere internazionale quali la commissione Internazionale per il futuro dell’alimentazione e dell’agricoltura, la Fondazione Slow Food per la Biodiversità e a livello nazionale la Rete interregionale per la ricerca agraria e forestale. E’ stata inoltre componente per dieci anni dal 2001 al 2011 del Consiglio di amministrazione del Cra (Consiglio per la Ricerca e la sperimentazione in Agricoltura), Istituzione scientifica nazionale del Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali.
Tra le priorità strategiche evidenziate da Mammuccini: l’approvazione al Senato del progetto di legge sull’agricoltura biologica che consentirà tra le altre cose il riconoscimento di un organismo interprofessionale per il settore e di lavorare su un logo nazionale di prodotto bio; il sostegno e il rafforzamento delle filiere attraverso la promozione dell’aggregazione delle aziende in progetti comuni; il riconoscimento e sostegno alla diffusione dei biodistretti; il rafforzamento in termini strategici delle politiche e degli investimenti per la ricerca e l’innovazione, la formazione e i servizi tecnici per il biologico e biodinamico, il miglioramento costante del sistema dei controlli attraverso gli Odc, la vigilanza, e gli operatori, che devono essere chiamati ad assumersi in modo netto le loro responsabilità; lo sviluppo delle piattaforme informatiche per la tracciabilità e la trasparenza delle transazioni.
Per dare concretezza a questi obiettivi prioritari sarà indispensabile agire anche sulle scelte relative al nuovo ciclo di programmazione della Pac affinché vengano profondamente innovate le strategie, puntando a un modello agricolo basato sui principi dell’agroecologia, di cui l’agricoltura biologica e biodinamica sono le applicazioni concrete più diffuse. In stretto collegamento con la Pac ulteriore punto strategico sul quale agire sarà la revisione del Piano d’azione nazionale (Pan) per l’uso sostenibile dei prodotti fitosanitari.
“Siamo in una fase decisiva per il biologico e la priorità fondamentale che abbiamo di fronte è dare più forza ai produttori agricoli per far crescere la produzione nazionale e costruire solide filiere di made in Italy bio; è questa la prima condizione per difendere il ‘vero biologico’ italiano. In questa fase di crescita del bio dobbiamo lavorare per affermare il principio del ‘giusto prezzo’ per i prodotti agricoli e per costruire la ‘Casa comune del biologico e biodinamico italiano’ con una governance di donne e uomini capaci di misurarsi con i tanti aspetti che il biologico deve affrontare, quello ambientale, climatico, della salute oltre a quello economico e sociale”, ha dichiarato Maria Grazia Mammuccini, neopresidente di FederBio.
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