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Aziende e gestione del personale: i cinque trend del 2022

Le principali tendenze che caratterizzeranno il settore HR

Negli ultimi due anni le organizzazioni in tutto il mondo hanno dovuto rivedere completamente i processi di gestione e formazione del proprio personale. Nuovi modelli di lavoro si sono imposti e nuove esigenze e richieste da parte dei dipendenti sono emerse. Nonostante le difficoltà, i dipartimenti HR hanno ricoperto un ruolo fondamentale nel garantire la continuità aziendale e supportare le decisioni strategiche sulla gestione del personale.

 

CoachHub, piattaforma leader mondiale per il coaching digitale, ha individuato 5 tendenze chiave con cui i team HR dovranno misurarsi nel 2022.

 

  1. Maggiore investimento in formazione e sviluppo

 

In un mercato del lavoro complesso come quello attuale, è importante capire il ruolo chiave che le competenze svolgono per il successo di un’organizzazione. Incoraggiare una cultura di lavoro basata sull’apprendimento continuo significa creare nuove opportunità di carriera e investire in attività di upskilling e reskilling. Se il reskilling implica formare i dipendenti su un set di competenze completamente nuovo per prepararli a ricoprire un ruolo diverso all’interno dell’azienda, l’upskilling si concentra sulle abilità che un dipendente già possiede per migliorare determinate aree di competenza. Secondo la ricerca internazionale Global HR di CoachHub, il 94% delle aziende italiane si aspetta di aumentare il budget destinato alla formazione e allo sviluppo della forza lavoro. Inoltre, il 61% ha dichiarato di voler promuovere l’upskilling con nuovi processi e nuove tecnologie nel 2022, mentre il 60% di voler riqualificare il personale.

 

  1. Lavoro ibrido e da remoto

 

Che il lavoro ibrido fosse una realtà destinata a proseguire anche nell’era post-pandemia era chiaro a tutti. Nato dal mix tra lavoro a distanza e in presenza, l’hybrid work è una modalità che punta a sintetizzare il meglio delle due esperienze. Sempre secondo la ricerca Global HR di CoachHub, il 48% dei responsabili delle Risorse Umane intervistati ha ammesso di avere ricevuto un aumento di richieste di lavoro flessibile da parte del personale, ovvero un rientro in ufficio ma non a tempo pieno.

 

  1. Più attenzione al benessere delle persone

 

Se la pandemia ci ha insegnato qualcosa è che i membri dello staff sono più che semplici dipendenti. L’attenzione verso le persone deve quindi rimanere il fulcro di tutti i programmi e le iniziative HR: oltre alla capacità di ascolto e all’empatia, sarà fondamentale realizzare programmi per il benessere che tutelino la salute fisica e mentale del personale. Promuovere un ambiente di lavoro sano e positivo, prendendosi cura dei propri collaboratori, ha effetti positivi sull’efficienza e sulla produttività dei dipendenti. Stima, coinvolgimento, motivazione e supporto si traducono in una maggior dedizione e, di conseguenza, fidelizzazione.

 

  1. Il coaching come parte integrante della cultura d’impresa

 

L’idea che il coaching sia riservato a una cerchia ristretta di persone è ormai superata. Nel nuovo mondo del lavoro, infatti, il coaching è visto come un valore aggiunto dal quale tutti possono trarre vantaggio. Stando ai dati emersi dall’indagine Global HR di CoachHub, il 50% degli intervistati ha dichiarato di aver già intrapreso il coaching individuale per lo sviluppo del proprio personale, mentre il 48% ci sta pensando. Il coaching a distanza è un potente strumento a qualsiasi livello di un’organizzazione perché permette a management e dipendenti di ricevere il supporto necessario nel momento in cui ne hanno realmente bisogno.

 

  1. Prontezza ai cambiamenti

 

Prepararsi a un continuo cambiamento è diventata un’esigenza quotidiana. Oggi più che mai per le aziende è cruciale sapersi adattare ai processi trasformativi per restare sempre al passo. Le realtà più virtuose saranno quelle in grado di superare la crisi, soddisfare le aspettative in continua evoluzione delle persone e conseguire risultati straordinari. La capacità di adattamento vede il cambiamento come un’opportunità e non una minaccia: la diffidenza e la paura lasciano spazio al coraggio e all’intraprendenza. Le imprese di successo saranno quelle capaci di sperimentare, mettersi in gioco e ripensare nuovi modelli di business.

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