“In tema di bonus e superbonus per l’edilizia ci sono troppe questioni ancora irrisolte, dovute principalmente a una normativa che crea problemi di interpretazione. In questa situazione risulta complesso, per i professionisti, interfacciarsi con i clienti con piena cognizione di causa. È anche per questo che l’Unione nazionale giovani dottori commercialisti ed esperti contabili procederà a presentare la seconda istanza di consulenza giuridica all’Agenzia delle Entrate. Lo scorso 1 luglio l’Unione aveva già “interrogato” l’amministrazione finanziaria in relazione alla compilazione dei dati relativi agli “Aiuti di Stato” nel quadro Rs dei modelli dichiarativi. Oggi, invece, in attesa anche di conoscere le intenzioni del governo sulla proroga o meno dei vari bonus edilizi nel 2022, grazie alla collaborazione con la propria Fondazione nazionale, Ungdcec è in grado di presentare un’istanza di consulenza giuridica. In particolare, viene chiesto all’Agenzia delle Entrate di pronunciarsi circa la possibilità per i condomini e le persone fisiche di usufruire della detrazione relativa al “bonus facciata” (pari al 90 per cento), pagando entro il 31 dicembre 2021 la quota del corrispettivo (pari al 10 per cento) che residua dopo l’applicazione dello sconto in fattura, anche se i lavori al 31 dicembre 2021 non siano ancora terminati. Dubbio, questo, che è stato recentemente affrontato in una risposta ad un interpello da parte della Dre della Liguria ma che necessita di un chiarimento ufficiale a livello centrale”. Lo afferma Matteo De Lise, presidente dell’Unione nazionale giovani dottori commercialisti ed esperti.
“I dubbi sulla tematica, sia dal punto di vista contabile e fiscale che burocratico, sono numerosissimi. Un altro esempio riguarda la possibilità di correggere la comunicazione di opzione di cessione del credito art. 121 dl 34/2020, che al momento non è prevista. Gli uffici territoriali dell’Agenzia delle Entrate stanno ricevendo numerose richieste in tal senso, ma sembra che l’accesso alle comunicazioni presentate non sia consentito ai professionisti. Sarebbe auspicabile – evidenzia De Lise – un chiarimento da parte degli uffici centrali dell’Agenzia. Probabilmente potrebbe essere sufficiente ammettere la possibilità di presentare istanze in autotutela per la correzione delle comunicazioni, e abilitare i funzionari territoriali a operare manualmente per inserire le correzioni. Dal canto nostro, continueremo a vigilare, a raccontare, a criticare – se necessario – e a provare a risolvere i dubbi dei nostri iscritti e dei professionisti in generale”.