Il mercato della cannabis attrae ogni anno sempre più studenti alla ricerca di sbocchi professionali e prospettive di carriera promettenti.
Per far fronte alla crescente domanda, diverse università italiane sembrano iniziare ad adattarsi per soddisfare le aspettative di un mercato in forte espansione, in costante bisogno di professionisti specializzati.
Non che manchino totalmente nel nostro Paese, come dimostrato dal fatto che i consumatori alla ricerca della massima qualità, ad oggi possono acquistare la migliore cannabis light online su Justbob, eCommerce recentemente alla ribalta per l’alto livello dei suoi prodotti, e su altri siti affidabili.
Ma le esigenze sono tali che sembra ci sia ancora molta strada da fare per creare tutte le figure richieste dal settore della canapa light.
L’obiettivo di questo articolo sarà dunque menzionare le principali università che offrono percorsi di studio incentrati sulla cannabis negli USA e in Italia. Successivamente, si analizzerà il mercato di questo settore e le stime di crescita economica future.
Dagli USA all’Italia, ecco come costruire una carriera professionale studiando la cannabis
Stati Uniti: le università americane sono le prime a offrire corsi sulla cannabis (con promettenti sbocchi professionali)
Se l’Italia sembra affacciarsi da pochi anni allo studio della cannabis nelle facoltà, gli Stati Uniti sono i pionieri indiscussi.
Per essere precisi, la prima ad aver aperto le porte a questo mondo è la Oaksterdam University. Questa università nasce nel 2007 e offre dei corsi specifici per formare figure professionali nel mercato emergente della cannabis.
L’aspetto più innovativo è proprio la possibilità di avere maggiori sbocchi professionali e di costruire una carriera.
E come ci riesce?
Offrendo dei corsi che vanno ben oltre le ‘semplici’ questioni relative ad agricoltura ed economia della marijuana.
Infatti, gli studenti si concentrano su vari temi che spaziano dalle normative in vigore e i loro continui cambiamenti alle tendenze più all’avanguardia relative all’evoluzione dello studio sulla cannabis.
Inoltre, il corpo docenti continua a formarsi e a “rimanere al passo”, così da offrire una formazione completa che prepara i giovani al mondo del lavoro.
Ci sono poi le università di Denver e del Vermont che mirano a trasmettere conoscenze e competenze sulla pianificazione fiscale e la corretta rappresentanza della clientela interessata al mercato della cannabis.
Spostandosi alla Trichome Institute, invece, gli studenti imparano a diventare dei sommelier della cannabis: apprendono a dissezionare dei campioni, classificarli e fornire una descrizione accurata finalizzata alla sintesi di vini.
Come spiegare questa forte differenza rispetto al nostro Paese?
Al momento, sono sempre più numerosi gli Stati in cui è consentito l’uso della cannabis a scopo medico e personale, il che fa presupporre che la domanda di professionisti del settore sia destinata ad aumentare.
Roma, Padova e Milano: ecco l’offerta formativa italiana sulla cannabis
La Sapienza, una delle università più rinomate in Italia, è stata la prima ad aprire le porte al mondo della cannabis nel 2019, anno in cui è cominciato il laboratorio ‘Analisi socio-economica del mercato della cannabis’.
È poi la volta dell’Università di Padova, che lo scorso anno ha inaugurato il primo corso di Cannabinologia e sullo studio del sistema endocannabinoide.
Questo corso, erogato interamente online, è nato da una preziosa collaborazione tra l’università e la startup Cannabiscienza e si pone l’obiettivo di offrire sbocchi professionali nel mondo della cannabis.
Ma questo non è il loro unico scopo.
Infatti, a seguito del forte ostruzionismo da parte della classe medica, il percorso formativo mira anche a educare i futuri medici e infermieri ai benefici e potenziali utilizzi della cannabis medica.
Gli organizzatori di questa iniziativa, di fatto, credono che al momento sussista un vuoto formativo che necessita di essere colmato quanto prima: sono numerosi gli studi sui benefici della cannabis per scopo curativo, ma la strada da percorrere è ancora lunga e i pregiudizi da smantellare ancora ben saldi.
Infine, è la volta del dipartimento di Scienze Farmaceutiche dell’Università di Milano, che ha da poco avviato il primo corso di perfezionamento della durata di 46 ore in cui si discuterà di varie tematiche.
Ecco le principali:
- normative in merito alla legalità della cannabis;
- aspetti agro-alimentari;
- analisi cliniche della cannabis medica.
Business della cannabis: anche per l’Italia si prospettano promettenti sbocchi professionali
Sebbene oggi gli Stati Uniti siano tra i primi a offrire ai giovani sbocchi professionali nel mercato della cannabis, qualche decina di anni fa, le cose non stavano esattamente così.
Infatti, nel secondo dopoguerra l’Italia era il maggior produttore di cannabis al livello mondiale ed era seconda solo all’URSS.
Fortunatamente, dopo anni di incertezze e ostruzionismo che hanno messo un freno a questo settore, sembra che oggi la situazione stia lentamente cambiando.
Non è un caso che, nel 2019, è stato stimato un giro d’affari di un importo compreso tra i 7 e i 30 miliardi grazie al mercato della cannabis: queste sono le cifre emerse da una ricerca della Prohibition Partners e sono dovute principalmente ai settori medico e farmaceutico e, in ultimo, all’uso ricreativo.
Inoltre, sempre secondo le stime della società londinese, “nel 2022 in Europa saranno venduti 354 milioni di euro di cannabis terapeutica senza licenza, che potrebbero arrivare a 2,3 miliardi di euro nel 2026”.
Queste cifre sono più che promettenti e fanno presupporre una crescita economica non indifferente non solo per il nostro Paese, ma anche per il resto degli Stati membri.
Conclusioni
Questo articolo aveva l’obiettivo di offrire una panoramica generale delle offerte professionali e degli sbocchi lavorativi nel mercato della cannabis, cominciando dai corsi universitari offerti dagli Stati Uniti e dall’Italia.
Successivamente, si è visto come il mercato della cannabis si stia rivelando fruttuoso per l’economia del nostro Paese e di quella europea.
Cosa attende i laureati del futuro in questo settore? Difficile dirlo già da ora con certezza, ma è probabile che le opportunità non mancheranno per nessuno.