Roberto Capobianco, presidente di Conflavoro Pmi, sul palco del teatro Giglio di Lucca (Foto Adnkronos/Labitalia)
Pubblicato il: 08/11/2019 12:23
“Siamo qui a Lucca per creare un ponte con il mondo della politica”. Lo dice all’Adnkronos/Labitalia Roberto Capobianco, presidente di Conflavoro Pmi, Confederazione nazionale delle piccole e medie imprese, in occasione del Forum nazionale Conflavoro Pmi ‘Italia Economia & Lavoro’, in corso al teatro Giglio di Lucca.
“E’ fondamentale per noi – avverte – costruire un ponte di collegamento tra le micro e piccole medie imprese, le organizzazioni sindacali e il mondo della politica. Il mondo della politica non può non ascoltare le esigenze del mondo delle nostre imprese”.
“Conflavoro Pmi – sottolinea il presidente Capobianco – da sempre è la voce della piccola e media impresa, dell’imprenditore, dell’artigiano, del commerciante e del libero professionista che ha, come obiettivo primario, creare occupazione e sviluppare benessere. Sono questi gli imprenditori che trovano in Conflavoro lo strumento della rappresentanza, tutela e promozione e che oggi sono qui”.
Capobianco interviene, poi, sulla vicenza dell’ex Ilva: “L’attenzione per poter risolvere il problema dell’ex Ilva non deve riguardare solo la grande azienda, ma anche l’indotto. Certo, stiamo parlando di problema che riguarda una grande azienda, l’ex Ilva appunto, ma che ci auguriamo possa trovare una soluzione veloce per l’intero sistema economico del meridione. Deve passare il messaggio – rimarca il presidente di Conflavoro – che non è solo l’ex Ilva a chiudere i battenti, ma tutto l’indotto delle piccole imprese che lavorano in appalto e subappalto. Una rete di piccole imprese che ne potrebbe soffrire, creando così un corto circuito tra politica e imprese del territorio”.
Commentando, poi, la manovra economica, Capobianco sottolinea come sia “fondamentale garantire un salario dignitoso a tutti i lavoratori”. “Oggi – spiega- il netto in busta per le nostre maestranze lavorative è sempre inferiore alla sostenibilità delle persone e della famiglia. Dobbiamo fare in modo che questo aumenti, ma non dobbiamo creare un nuovo costo per le nostre imprese. Va bene l’azione di governo che sta mettendo in campo il taglio a favore dei lavoratori, ma non hanno ascoltato le nostre richieste”.
“Dobbiamo abbassare – ribadisce il presidente di Conflavoro – il costo delle imprese, affinché possano dare più lavoro, più ore lavorate e più occupazione. Bisogna che gli equilibri vengano mantenuti; non possiamo pensare di risollevare i problemi dell’Italia senza attenzionare e aiutare chi il lavoro lo crea e che mantiene tutta la macchina statale: le nostre piccole e medie imprese”.
Per Capobianco, “la formazione da sempre è una parte fondamentale per il sistema lavoro, tuttavia oggi è necessario formarsi, ma puntando alle nuove attività lavorative”. “Eppure, in Italia, come in Europa, siamo indietro anni luce: nel resto del mondo – fa notare – si punta sulle nuove energie, sulla vera digitalizzazione e informatizzazione dei processi produttivi”.
“E’ proprio qui – avverte – che dobbiamo fare davvero un passo avanti e cercare di creare una struttura formativa pubblica che veda il collegamento diretto con le nostre imprese. Non si possono formare gli imprenditori senza coinvolgere gli attori del sistema economico: le nostre aziende”.
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