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Carrello spesa, quanto spendono le famiglie 

Carrello spesa, quanto spendono le famiglie

L’inflazione registra un calo dello 0,2%, ma il carrello della spesa si attesta a +2,4%, secondo i dati definitivi di maggio resi noti oggi dall’Istat. “La deflazione è solo un effetto ottico dovuto al lockdown. Ovvio che i prezzi, mentre i negozi erano chiusi, non potevano salire. Il calo dei carburanti, poi, ha fatto il resto. Si conferma, però, la stangata per i prezzi dei beni dei beni alimentari, per la cura della casa e della persona, gli unici acquisti che gli italiani potevano effettuare liberamente anche prima della riapertura generale, che calano solo lievemente da +2,5% di aprile a +2,4% di maggio.

Insomma, mentre la deflazione non ha alcun effetto pratico sulle tasche degli italiani, il carrello incide sul loro portafoglio, aumentando il costo della vita” afferma Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori. “Per una coppia con due figli, la famiglia tradizionale di una volta, – osserva Dona – in teoria la deflazione dovrebbe portare ad una riduzione della spesa, ma in pratica, visto che gli italiani non hanno potuto sfruttare appieno la riduzione dei prezzi, non potendo andare a fare la spesa come prima, salvo negli ultimi giorni di maggio, quello che incide è solo il carrello della spesa, che a +2,4% implica un aumento del costo della vita, per i soli acquisti di tutti i giorni, di 212 euro su base annua. Per una coppia con 1 figlio, la tipologia di nucleo familiare ora più diffusa in Italia, il rialzo per le compere quotidiane è di 186 euro, per una famiglia media sono 154 euro”.

In particolare, balzano i prezzi al consumo di alcuni prodotti alimentari nel carrello della spesa rilevato dal’Istat, dai salumi (+3,7%) alla frutta (+7,9%) ma anche latte (+3,5%) e carne (+2,7%), in controtendenza con l’andamento generale che su base tendenziale vede il Paese in deflazione (-0,2%). E’ quanto emerge da una analisi della Coldiretti rispetto ai dati dell’inflazione a maggio. Nel carrello della spesa si rilevano aumenti consistenti anche per il pesce surgelato (+5%), la verdura (+5,3%) pasta (+3,5%), burro (+2,1%), formaggi (+2,4%), acqua minerale (2,3%) e zucchero (+2,2%) spinti dall’andamento anomalo della domanda che ha favorito l’accumulo di scorte di prodotti, soprattutto a lunga conservazione, e dallo sconvolgimento in atto sul mercato per le limitazioni ai consumi fuori casa, con le difficoltà per la ristorazione e per il commercio ambulante causate dall’emergenza coronavirus. A incidere sulle quotazioni – sottolinea la Coldiretti – sono stati i problemi di ristoranti, bar, agriturismi e, in molte regioni, anche di mercati rionali e degli agricoltori che, moltiplicando le offerte, ampliano la concorrenza aumentando le possibilità di scelta dei consumatori. Una situazione che ha favorito le speculazioni al ribasso nei campi e nelle stalle con il taglio ai compensi pagati agli agricoltori e agli allevatori, dalla carne al latte fino a molti ortaggi.

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