Pubblicato il: 17/04/2020 17:06
“Aver dovuto cancellare le fiere e i congressi – segmento rispetto al quale l’Italia era tra l’altro in forte crescita – è un problema non solo per noi operatori, ma per l’economia tutta. A oggi sono 160 gli eventi fieristici annullati, di cui 30 definitivamente gli altri posticipati senza nessun tipo di certezza. Per quanto riguarda i congressi siamo, stando ai calcoli di Federcongressi, a 3.455 appuntamenti tra rinviati e annullati per un impatto economico pari a 227.283.660,13 euro. Solo come Fiera Roma siamo a circa tredici milioni di fatturato persi dall’inizio dell’emergenza Coronavirus, senza certezze sulla ripresa”. Lo ha detto l’amministratore unico di Fiera Roma, Pietro Piccinetti, durante una diretta live Instagram di Starting Finance.
“Bisogna riconoscere che non è facile per nessuno gestire questa emergenza, una guerra mondiale nata dal nulla e il Governo ha avuto fin dall’inizio tutto l’appoggio della nostra categoria. In questo momento non possiamo che affidarci alla scienza e agli scienziati rispetto ai tempi della riapertura, mettendo con convinzione davanti la necessità di tutelare la salute, specie dei più fragili. Da manager e imprenditore ovviamente vorrei riaprire domattina, ma dobbiamo stare attenti e valutare ciò che sia meglio per la piena ripresa del Paese: se si aprisse tutto troppo presto e poi si dovesse richiudere, sarebbe un disastro”, ha aggiunto Piccinetti. “Per parte nostra, posso dire che il sistema delle fiere sta posticipando tutte le manifestazioni: vogliamo sperare di poter ripartire con il calendario da settembre, ma ancora è impossibile avere certezze. Nel mentre, visto che ogni fatturato è fermo, per non morire abbiamo bisogno di aiuti, magari, come avvenuto per il sistema fieristico danese, tramite fondi europei. Ne va della nostra sopravvivenza e di quanto questo impatterebbe sull’economia italiana”, ha spiegato. “Saremo comunque propositivi e proporremmo dei Protocolli ( sviluppati insieme a tutti gli attori preposti ) per ripartire in tutta sicurezza, ma ripartire”, ha assicurato Piccinetti che si è poi rivolto ai ragazzi di Starting Finance, chiedendo se riescano a cogliere, dal loro giovanissimo osservatorio economico, qualche risvolto positivo, capace di dare speranza.
“Se è vero che il settore turistico è tra i più colpiti del momento – hanno risposto i giovani fondatori della startup – questo periodo di reclusione, di chiusure e di limitazioni potrebbe far riscoprire alle persone la libertà e il desiderio di viaggiare senza limiti”. “A questo proposito ci fa piacere citare Tourgo una delle nostre app, che fa scoprire ai turisti -e riscoprire agli abitanti del luogo- le città con giochi interattivi grazie ai quali è possibile vincere coupon da spendere nei locali, nei ristoranti e negli spazi di intrattenimento del luogo. Anche le app del settore sono al momento ovviamente ferme, ma siamo certi riprenderanno con slancio al più presto”, hanno concluso gli startuppers.
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