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Coronavirus: Wyser, smart working opportunità da cogliere con responsabilità  

Wyser, smart working opportunità da cogliere con responsabilità

Con l’emergenza da Coronavirus l’Italia ha scoperto i lati potenzialmente positivi di una pratica ancora guardata con ‘sospetto’, quella del lavoro da remoto. Un’opportunità, quella dello smart working, da cogliere con responsabilità. A sostenerlo Wyser Italia, la società internazionale di Gi Group che si occupa di ricerca e selezione di profili manageriali. “Avviare un progetto strutturato riguardante la flessibilità di luogo o di spazio significa anche ripensare gli ambienti lavorativi e la dotazione tecnologica per portare a un radicale cambiamento culturale orientato agli obiettivi”, spiega Carlo Caporale, amministratore delegato di Wyser Italia.

“I numeri sono positivi in linea generale, tuttavia l’emergenza Coronavirus ha spinto molte imprese, anche quelle non pronte a livello culturale o infrastrutturale, ad adottare il lavoro agile nel giro di poche ore. Non fermare la produttività è giusto, ma per approcciarsi allo smart working ci vuole del criterio, anche per tutelare i professionisti stessi che possono patire un gap, se nuovi alla pratica, rispetto ad altri colleghi che lavorano da remoto regolarmente”, avverte.

I numeri sono in continua crescita: il 2019 ha visto un incremento del 20% rispetto all’anno precedente riguardo al numero di dipendenti che possono accedere a modalità di lavoro smart.

“Adottare lo smart working richiede una relazione di fiducia tra il datore di lavoro e il dipendente – sottolinea Carlo Caporale – e allo stesso tempo anche responsabilità da parte dello smart worker, non solo dell’azienda che deve adempiere a una serie di obblighi previsti dalla normativa. In questo processo che necessita di una riorganizzazione interna a livello anche culturale e tecnologico, riteniamo fondamentale anche il ruolo del manager. I manager e i middle-manager, con i quali noi ci relazioniamo nella nostra attività di ricerca e selezione, possono contribuire al processo di riorganizzazione interna ma anche in una fase successiva di implementazione e facilitazione del lavoro smart: agevolando un modello organizzativo basato sui risultati, aiutando i collaboratori nel time management e nell’autogestione, dimostrando apertura mentale e capacità di adattamento e rafforzando quindi una cultura di fiducia necessaria per la gestione flessibile”.

Wyser Italia indica, quindi, le best practice. Precisione e onestà prima di tutto: è doveroso essere sempre reperibili per coordinarsi con i colleghi e avvisare eventuali momenti di lontananza dal pc. Computer che deve essere dedicato solo all’attività lavorativa e tenuto alla giusta distanza da terzi, per un tema di cybersecurity oltre che di professionalità.

Puntualità e rispetto delle scadenze non devono venire meno: le riunioni possono diventare teleconferenze; bene in stanze separate da altre persone e senza dimenticare la qualità della connessione Internet. A chi coordina il team di lavoro spetta anche l’importante compito di evitare forme di alienazione: giusto prevedere momenti per fare il punto della situazione a metà mattinata e metà pomeriggio. E non bisogna dimenticare che si tratta di una normale giornata di lavoro. La pausa caffè, una boccata d’aria, sgranchirsi dopo ore seduti sono pratiche che non vanno affatto trascurate.

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