“Il Ministero della Giustizia ammetta l’equipollenza dei percorsi formativi ai fini dell’iscrizione all’Albo nazionale e dell’iscrizione al Registro dei gestori della crisi da sovraindebitamento, negata con nota del 9 novembre 2023 (prot. DAG n. 0225876.U). Nota che peraltro si pone in netta contrapposizione con la posizione del Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili, al quale chiediamo di esercitare la facoltà attribuitagli dalla normativa regolamentare in materia di sovraindebitamento, adoperandosi per favorire l’integrazione dei vari percorsi formativi in un unico obbligo formativo, modulato in base ai ruoli ed agli incarichi che il professionista intenda assumere”. Lo afferma Francesco Cataldi, presidente Unione Nazionale Giovani Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili.
La nota del ministero, spiega Cataldi, “allontana ogni ipotesi e tentativo di approdare ad una sintesi organica e coerente del sistema degli albi, registri ed elenchi che ne argini il proliferare, eliminando inutili duplicati, evitando la dispersione di energie e risorse e, non ultimo, che metta al centro la figura del professionista. Appaiono, inoltre, incomprensibili le ragioni di una tale chiusura se questa trae le proprie basi dalle apparenti diversità delle materie approfondite, anziché premiare i punti di comunanza dei due percorsi formativi”.
Enrico Lombardo, consigliere nazionale Ungdcec, sottolinea come “la nota ministeriale non tiene neanche conto delle competenze e della preparazione ed esperienza del professionista incaricato che, ancora una volta, con pregiudizio, sembrano accantonarsi. Si tratta, infatti, di una valutazione a compartimenti stagni che pare essere del tutto iniqua ed irragionevole, non considerando che i commercialisti chiamati a cimentarsi nelle attività di cui qui trattasi sono professionisti già ampiamente formati. L’invito alle istituzioni è quello di prendere in considerazione le proposte di modifica degli obblighi formativi che, unitamente a quelle sulla armonizzazione dei vari Albi, Registri ed Elenchi, verranno nuovamente a breve sottoposte al Legislatore affinché l’auspicato obiettivo della specializzazione diventi effettivamente compatibile con l’esercizio in concreto della professione, evitando dispendiosi, ridondanti e ripetitivi aggravi di obblighi e adempimenti in capo ai professionisti”.