La presentazione di una startup a Digithon (Foto @digith_on)
Pubblicato il: 07/09/2019 14:51
Dal turismo esperienziale alla sperimentazione di farmaci, passando per gli integratori alimentari. ‘Attraversa’ tutti i settori economici la quarta edizione di Digithon, la maratona delle idee digitali in corso a Bisceglie in Puglia, con la partecipazione di 100 startup.
Come Monugram. “La nostra idea -spiega ad Adnkronos/Labitalia Valerio Rossi, ceo della startup- è nata cavalcando il nuovo trend del turismo, che è quello turismo esperienziale. Una volta studiati i numeri di questo mercato, che si attestano a 180 miliardi di euro solo per il prossimo anno, abbiamo detto: ok il mercato è esploso, che cosa possiamo fare per anticipare il prossimo trend legato a questo mercato? Da qui è nato Monugram, che è un’applicazione che tramite algoritmi di intelligenza artificiale e mash learning riconosce qualsiasi luogo di interesse e monumento, lo descrive e propone le migliori opzioni di attività turistiche legate a quel luogo di interesse”.
“Sin dall’inizio -afferma- abbiamo avuto delle partnership importanti che ci hanno permesso di avere un’elevata fonte da cui partire e allenare il sistema. Per quanto riguarda i clienti, abbiamo contratti da 210 mila euro, e dovremmo arrivare a quasi un milione nel corso dell’anno. E al momento stiamo partecipando a un programma di accelerazione al termine del quale puntiamo ad aprire un round di investimento da 300mila euro”.
Dal turismo alle intolleranze alimentari. “La nostra startup -spiega ad Adnkronos/Labitalia Marco Verducci, di Lactosolution– tratta integratori alimentari; nello specifico, siamo partiti con un primo integratore di enzima lattasi, utile per la digestione del lattosio per le persone che mal lo digeriscono. In primis io stesso sono intollerante al lattosio e mancava nel mercato un prodotto capace veramente di aiutare le persone che hanno questa difficoltà, questa intolleranza”.
“Ci siamo trovati – racconta – in uno startup weekend romano, abbiamo creato questo progetto da zero, abbiamo studiamo il mercato, abbiamo studiato il prodotto giusto, abbiamo trovato una soluzione che fosse ‘wearable’ e cioè trasportabile per la persona quando avrà bisogno dell’integratore”.
E i risultati sono arrivati. “Il mercato ha validato questa idea, infatti -sottolinea- fatturiamo già tramite e-commerce e tramite i primi punti vendita tra farmacie, parafarmacie, e alcune gelaterie e pasticcerie per la versione monodose del nostro prodotto. Posso anticipare che abbiamo già altri prodotti in canna per il mercato”. E Digithon, conclude, “può rappresentare un’opportunità di farci conoscere”.
Novità in un’app anche nel campo dei farmaci e della salute, come spiega Alessandro Monterosso, co fondatore e ceo di Patch Ai, il primo assistente virtuale per i pazienti arruolati nelle sperimentazioni cliniche dei farmaci.
“Io ho un background di infermiere clinico – dice – e quindi, lavorando a stretto contatto con i pazienti nel corso delle sperimentazioni di farmaci, mi sono accorto che c’erano numerose barriere comunicative tra i pazienti e i professionisti e soprattutto la casa farmaceutica non riusciva a vedere in tempo reale cosa succedeva ai pazienti”.
“Da qui l’dea di utilizzare un chatbot per riuscire a motivare i pazienti durante il percorso dello studio clinico e fare in modo che la qualità e l’esperienza di vita dei pazienti, da una parte, e la performance degli studi clinici, dall’altra, potesse migliorare. Siamo nati circa un anno fa, abbiamo vinto diverse competizioni, abbiamo raccolto circa un milione di euro di finanziamenti in private equity e circa 400mila euro in premi e servizi”, conclude.
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