(Fotogramma)
Pubblicato il: 04/02/2019 12:26
“Il mio contratto scadeva il 1° febbraio, da quel giorno non sono più a capo dell’Unità di Gestione delle vertenze per le crisi di impresa del Mise. Preavviso? Non è obbligatorio dare preavviso prima che scada un contratto, è solo questione di cortesia…”. Con amarezza e ironia Giampietro Castano, per undici anni alla guida della task force di gestione delle crisi aziendali del ministero dello Sviluppo Economico, parla con Adnkronos/Labitalia della sua mancata riconferma nell’incarico da parte del ministero.
“); } else { document.write(“”); }
Castano negli anni ha affrontato, nei saloni del ministero di via Molise a Roma, centinaia e centinaia di vertenze di crisi aziendali, con decine e decine di migliaia di lavoratori coinvolti, da Nord a Sud del Paese. “Saranno state 600-700, non le ho contate”, dice. E tanti sono i dossier che lascia sul tavolo del ministero. “Ci sono 130-135 tavoli aperti, io ho lavorato fino all’ultimo minuto come sono abituato a fare. Adesso penserò al futuro…“.
E sul commento di soddisfazione per la mancata riconferma di Castano che arriva dal senatore del M5S Stefano Lucidi, secondo cui si tratta di “un passo importante e necessario per uscire dalla gestione a dir poco fallimentare degli ultimi anni”, l’ex-dirigente del Mise risponde: “Non conosco questo signore e non commento”.
“); } else { document.write(“”); }