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Fase 2: Colli (Alfasigma), ‘con #Restart sicurezza per persone e asset aziendali’ 

Pubblicato il: 28/05/2020 15:37

Riprendere nell’attività d’impresa nella Fase 2 dell’emergenza coronavirus in assoluta sicurezza e protezione delle persone e degli asset aziendali. E’ l’obiettivo del Gruppo Alfasigma con il progetto #Restart, come spiega, in un’intervista ad Adnkronos/Labitalia, l’amministratore delegato dell’azienda Pier Vincenzo Colli. Alfasigma nasce nel 2015 dall’aggregazione dei gruppi Alfa Wassermann e Sigma-Tau – due tra le storiche realtà farmaceutiche italiane – e si posiziona tra i principali player dell’industria farmaceutica del nostro Paese. Appartiene, in ambito nazionale, alle prime cinque aziende farmaceutiche a capitale italiano ed è presente in maniera estesa sul mercato internazionale non solo per quantità di prodotti ma anche perché può contare su un vasto numero di consociate e controllate nonché su un network di distributori che ne garantiscono la diffusione nei cinque continenti e in quasi 90 paesi del mondo.

“Covid in Italia è stata per noi un’emergenza quasi annunciata -spiega Colli- e abbiamo gestito il tutto mettendo al primo posto la salute dei collaboratori e delle loro famiglie, oltre a quello dei nostri interlocutori e delle comunità locali. Infatti, fin da metà gennaio la filiale cinese con le sue due sedi di Shanghai e Pechino era stata costretta al lockdown, così come poi è accaduto in Italia: informazione scientifica in remoto, uffici chiusi, limitazione negli spostamenti e accessi vietati negli ospedali. Quindi sapevamo cosa ci aspettava e abbiamo gestito l’ingresso nella fase di lockdown con un graduale fermo dell’informazione scientifica, la chiusura dal 9 marzo degli uffici di Milano e Bologna con lo spostamento delle persone in smart working. Tutto ciò a cascata si è poi verificato nelle filiali estere che via via venivano coinvolte nei lockdown dei singoli Paesi”, spiega l’ad dell’azienda.

Un’emergenza mai vista che ha visto l’azienda pronta a mettere in campo tutte le misure utili per fronteggiarla. “Fin da febbraio -spiega l’ad Colli- abbiamo costituito una task force che ha gestito il periodo iniziale, tantissima comunicazione interna e sensibilizzazione sulla sicurezza, un uso degli strumenti di videoconferenza che si è moltiplicato ed è stato utilizzato benissimo da tutti. A marzo c’era una media di quasi 500 videoconferenze solo nella filiale italiana: lo smart working era già stato testato con una fase pilota l’anno passato. Si è trattato semplicemente di farlo tutti i giorni e per un orario di lavoro piuttosto prolungato”, spiega il massimo dirigente dell’azienda farmaceutica.

E la situazione emergenziale ha influito anche sul ‘cuore’ produttivo dell’azienda, che ha tre stabilimenti in Italia. “La parte produttiva -spiega ancora Colli- ha messo in atto già da metà gennaio una serie di protocolli che si son fatti via via sempre più stringenti e che hanno permesso di limitare al massimo il rischio di contagi”. E quindi “ingressi in azienda contingentati, viaggi limitati, distanziamento nelle mense, intensificazione dell’igienificazione degli spogliatoi, diluizione dei turni per evitare assembramenti, termoscanner e mascherine fin da subito, distanziamento sociale nelle aree comuni. Non abbiamo avuto impatti, se non un grandissimo lavoro e uno sforzo da parte di tutti i colleghi e le colleghe del manufacturing e dei laboratori di R&d(Pomezia e Bologna) che hanno continuato a lavorare e che vorrei ringraziare pubblicamente”, sottolinea ancora Colli.

E adesso #Restart. “#Restart -spiega ancora Colli- è la fase attuale: un vero e proprio progetto con cui abbiamo gradualmente e parzialmente ripopolato gli uffici di Milano, Pomezia e Bologna, in assoluta sicurezza e protezione delle persone e degli asset aziendali. Abbiamo incaricato un gruppo di lavoro interno che con una serie di consulenti esterni (medici del lavoro e un clinico) hanno pianificato il numero di persone da far rientrare, le modalità, le precauzioni, le procedure, i protocolli e anche i servizi mensa al desk”.

Un programma aziendale che sta già dando i primi frutti. “#Restart -sottolinea ancora Colli- sta procedendo e a breve riattiveremo i colleghi dell’Informazione medico-scientifica che sono stati in cigo per un paio di mesi e che faranno un intenso periodo di formazione. Per loro ripartendo l’obiettivo è quello di affiancare i medici in questo periodo fondamentale perché possano garantire la cura a tutti i pazienti cronici, e non solo”.

E il rapporto con il governo nazionale è stato di supporto all’attività aziendale e anche del comparto. “Come comparto farmaceutico italiano abbiamo trovato -spiega Colli- un grandissimo supporto da parte del ministero della Salute e di Aifa nel mantenere attiva e efficiente la catena di rifornimenti, la gestione degli studi clinici negli ospedali praticamente “blindati”, nella gestione dei permessi e delle licenze. È stato fatto un enorme sforzo collettivo tra ministro ed enti regolatori per assicurare il funzionamento di un settore vitale per il Paese. Penso che davanti a una così grande sfida, sia stata scritta una pagina di cooperazione positiva di cui possiamo andare orgogliosi”, sottolinea.

E il futuro? “Smart working, lavoro in remoto, digitalizzazione della comunicazione: in pochi mesi alcune modalità di lavoro -spiega Colli- sono cambiate in maniera radicale. Probabilmente qualcosa tornerà come prima, ma dovremo abituarci a un contesto completamente nuovo. È una fase in cui è possibile innovare e portare trasformazioni che possono efficientare il nostro Paese, che ha dimostrato di avere un bene unico, il Sistema Sanitario Nazionale che va difeso e migliorato con tutti gli spunti che questa emergenza ci ha fornito”, spiega Colli.

“A partire da un’attenzione profonda al rapporto con il territorio, al ruolo cruciale dei medici di famiglia e dei farmacisti, insieme a tutti quegli operatori sanitari cui non possiamo che dire grazie per il sacrificio e gli sforzi fatti in questi mesi. Alfasigma ha lanciato diverse iniziative a sostegno degli stakeholder ed è ora pronta a far la sua parte supportando il sistema con idee, competenza, farmaci, innovazioni”, conclude Colli.

 

 

 

 

Adnkronos.

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