Patrizia De Luise, presidente Confesercenti
Pubblicato il: 12/05/2020 19:26
“Innanzitutto è bene che ci sia l’accordo di tutti sulle riaperture, senza fughe in avanti di nessuno, che in questo momento creano solo confusione. In questo momento è in gioco la sicurezza e la salute di tutti, quella deve venire prima di tutto. L’importante però è che dal 18 maggio non si dica ai negozi e alle attività che riapriranno: ‘bene adesso avete riaperto, torna tutto come prima’. Serve sostenere queste imprese, perchè non tornerà tutto come prima, non basterà riaprire, sarà un lungo viaggio e le aziende non dovranno restare sole”. Così, ad Adnkronos/Labitalia, la presidente di Confesercenti, Patrizia De Luise, commenta l’accordo tra Stato e Regioni sulle riaperture differenziate tra le regioni di bar, ristoranti e negozi al dettaglio a partire dal 18 maggio.
Una data che è vicina, troppo vicina per De Luise. “Siamo a martedì, se si deve riaprire lunedì le imprese devono sapere in che condizioni dovranno farlo”, sottolinea.
E la riapertura, sottolinea De Luise, non vorrà dire “tornare subito per questi negozi agli incassi pre-covid, neanche lontanamente”. “Deve essere ben chiaro che i tanti negozi di prossimità e di vicinato che sono fondamentali per le nostre città andranno sostenuti per superare in serenità questa pandemia che non sappiamo quando finirà. Altrimenti finita l’emergenza sanitaria ci troveremo con un Paese senza imprese e senza lavoratori”, avverte De Luise.
Anche perchè, spiega ancora De Luise “le nostre imprese finora hanno avuto pochissimo dallo Stato. Il dl liquidità con i prestiti fino a 25mila euro non ha funzionato per l’eccesso di burocrazia e per l’atteggiamernto delle banche. I nostri dipendenti ancora non hanno avuto la cassa integrazione. Nel dl rilancio serve fare di più su Irap e anche affitti”.
Servono misure concrete e veloci, avverte, “perchè sono tanti i negozianti che ad esempio per assenza di liquidità hanno deciso di non riaprire. E anche per quanti ci proveranno dal 18 maggio serve sostegno ad esempio sugli affitti serve di più in dl rilancio per quanti non sono riusciti a pagarli a marzo e aprile”.
E poi, insiste De Luise, “non basta il taglio dell’Irap solo per le grandi aziende, serve anche per le piccole e medie insieme al taglio dell’Ires”, aggiunge ancora De Luise. Una filiera fondamentale, da sostenere, è quella del turismo “dove ci sono tante imprese che vivono nell’incertezza di doversi mettere nelle condizioni di ripartire non sapendo se poi turisti e gli incassi arriveranno”, conclude De Luise.
RIPRODUZIONE RISERVATA © Copyright Adnkronos.