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Fase 2: Oricon, mense scolastiche in ginocchio, serve soluzione per settembre 

DATI

L’emergenza sanitaria da Covid-19 e il blocco delle attività hanno avuto conseguenze rilevanti sul settore della ristorazione collettiva. Oltre 1.000 aziende in Italia – che assicurano annualmente oltre 1 miliardo e mezzo di pasti, sicuri e controllati a bambini, studenti, lavoratori, malati e ospiti delle case di cura, per un mercato del valore di 6 miliardi di euro – stanno fronteggiando una profonda crisi economica. E’ quanto sottolinea Oricon, l’Osservatorio ristorazione collettiva e nutrizione secondo cui nel periodo marzo-aprile 2019 si è registrato un -66,6% di volumi e -66,8 di ricavi nel settore della ristorazione collettiva, e per il solo mese di marzo il calo di volumi e ricavi è stato pari al -94% per la sola ristorazione scolastica, -68,6% nell’aziendale e -24,3 nella socio-sanitaria.

E ancora secondo Oricon su un totale di 96.000 addetti della Ristorazione collettiva, di cui 82% donne, 61.000 si trovano in cig e Fis. L’Oricon calcola un rischio di perdita totale dell’occupazione per 39.000 addetti, prevalentemente a tempo indeterminato, nella ristorazione Scolastica in caso di non ripresa delle attività scolastiche a settembre 2020. Un ambito in cui nel periodo marzo-aprile 2019 sono stati distribuiti 73 milioni di pasti in meno. E’ stimato un danno economico pari a -40% per le aziende di ristorazione collettiva sul 2020, con ricadute rilevanti anche sulla catena degli approvvigionamenti.

E secondo Oricon la scuola è un ambito che richiede un ripensamento complessivo delle sue modalità di fruizione, e per questo motivo ha elaborato un ventaglio di soluzioni tecniche adattabili alle diverse situazioni delle scuole in tutta la Penisola, al fine di garantire la sicurezza di alunni, insegnanti e personale per assicurare la ripresa del servizio mensa non appena sarà possibile il ritorno in classe. Oricon ha sviluppato un modello che interessa due aspetti: consentire agli studenti di consumare il pasto in sicurezza e contemporaneamente adottare nelle cucine ulteriori misure di garanzia per la produzione dei pasti, rispetto a quelle già attive nelle procedure del servizio di ristorazione scolastica.

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