Pubblicato il: 24/07/2020 14:32
“In Alkemy avevamo introdotto lo smart working, in modalità flessibile, ben prima del lockdown e questo ci ha permesso di affrontare tempestivamente e in maniera preparata la situazione di emergenza. La vera sfida, però, è adesso: per superare la difficile fase che stiamo vivendo, c’è bisogno di un ecosistema coeso in cui collaborazione ed efficienza vadano di pari passo. Ed è proprio durante i mesi più difficili del lockdown che abbiamo avuto la conferma di quanto sia essenziale prenderci cura delle nostre persone tout court”. Parola di Silvia Bosani, People & Culture Manager di Alkemy, azienda quotata che si occupa di trasformazione digitale e innovazione per le imprese.
La società ha messo in piedi un sistema di formazione che può essere descritto come un viaggio che accompagna il personale sin dall’assunzione, con l’obiettivo di condividere idee, fornire nuovi strumenti e creare contaminazione. A cominciare da un vero e proprio ‘buddy’ che affianca i neo assunti nei primi mesi di lavoro. Un modello che ha dato i suoi frutti proprio in occasione dell’emergenza coronavirus.
“Sin dall’inizio dell’emergenza – racconta – ci siamo impegnati nel mantenere una comunicazione costante con tutte le nostre persone e abbiamo intensificato i momenti di condivisione, in un’ottica sia di ascolto che di apprendimento. Abbiamo, quindi, attivato diverse iniziative a supporto di tutti i colleghi, pensate non solo con finalità di sviluppo e formazione, ma anche per fornire strumenti concreti che consentissero di affrontare il contesto di emergenza in cui ci siamo trovati”.
“In particolare, è stato molto apprezzato – prosegue – lo sportello virtuale ad accesso volontario e anonimo, in cui abbiamo messo a disposizione una psicologa professionista specializzata in Emdr, una metodologia che facilita il trattamento di problemi e psicopatologie legati ad eventi traumatici o esperienze emotivamente stressanti. Per tutta la durata del lockdown, inoltre, abbiamo erogato in modalità e-learning un percorso in webinar dedicato allo sviluppo dell’antifragilità e della resilienza. Queste iniziative sono state portate avanti parallelamente alle attività formative già attive, che sono state riprogrammate in modalità e-learning”.
“Per misurare l’efficacia dei nostri progetti e orientare le azioni future ci siamo messi in ascolto, raccogliendo l’opinione di tutti attraverso una survey interna. Il risultato ha confermato che la formazione, intesa come esperienza di apprendimento e crescita professionale ma anche personale, ormai, ha acquisito un’importanza fondamentale: in Alkemy promuoviamo la cultura dell’apprendimento continuo sia perché consideriamo la formazione un asset su cui investire per la ripartenza, sia per garantire alle nostre persone un continuo sviluppo delle competenze, con l’obiettivo di farle crescere più rapidamente, migliorarne le prestazioni e favorirne l’adattamento ai mutevoli contesti aziendali e di business”, sottolinea.
L’Alkemy Academy fornisce, infatti, corsi di formazione settimanali tenuti dal top management e rivolti a tutti i dipendenti del gruppo, con l’obiettivo di far conoscere al personale le diverse aree di business dell’azienda e far accrescere la consapevolezza di cosa è Alkemy e dei valori che porta avanti. E in questi mesi di lockdown e smart working, l’adesione dei dipendenti all’Academy è triplicata, a dimostrazione del bisogno di coinvolgimento e di maggior vicinanza delle risorse all’azienda.
La società, inoltre, ha creato un sistema di formazione trasversale e continuativa, ‘mylearning’, che permette al personale di poter seguire una serie di corsi, tenuti sia da docenti esterni che interni, con focus sulle soft skills: public speaking, visual thinking, tecniche di negoziazioni, per citare alcuni dei corsi, oppure per approfondire la conoscenza di una particolare lingua straniera. In aggiunta a questi progetti di gruppo, ci sono poi una serie di iniziative individuali e con focus più tecnici. La più importante è il ‘training wallet’, che prevede la possibilità per ciascun dipendente di ricevere un budget fino a 500 euro per iscriversi in maniera indipendente a corsi, workshop, eventi, coerentemente con il ruolo individuale e le esigenze di formazione.
Anche sul fronte formazione, quindi, la crisi da Covid-19 non ha colto impreparata Alkemy. “Non esiste ambito sociale ed economico – avverte Silvia Bosani – che l’emergenza Covid-19 non abbia impattato e, a causa del lockdown totale, anche il mondo della formazione, dalle scuole e università alle aziende, si è visto costretto a rimodulare l’erogazione di tutti i corsi privilegiando l’online. E’ nata l’esigenza di riprogettare completamente l’esperienza formativa, passando per obiettivi, tempi e contenuti. In Alkemy, ci siamo tempestivamente riorganizzati e abbiamo riprogrammato i nostri corsi a catalogo in modalità e-learning”.
“Siamo, però, convinti – ammette – che la vera sfida non sia trovare la migliore modalità di erogazione online, quanto piuttosto aumentare l’efficacia in termini di apprendimento e crescita. Durante il lockdown, ci siamo resi conto che aggregare intorno allo stesso tavolo persone con background e professionalità diverse crea quell’alchimia e quel contesto di apprendimento che solo uno scambio diretto e la fisicità dell’interazione riescono a garantire. Crediamo, infatti, che per rispondere a un bisogno formativo e di crescita non basti un’interazione solitaria e virtuale con download di contenuti, ma sia necessaria un’esperienza formativa a 360 gradi, dove l’online e il fisico possano coesistere in modo fluido e complementare”.
Il benessere dei dipendenti, dunque, deve essere sempre più al centro. “Il benessere delle persone – spiega Silvia Bosani – non è per noi solo un tema di produttività o fidelizzazione dei talenti, ma è parte integrante del modello di cultura organizzativa che vogliamo impegnarci a consolidare. Ad esempio, l’introduzione dello smart working e di un approccio alla definizione del lavoro per obiettivi ci hanno aiutato a rafforzare i principi di libertà e responsabilità in un’ottica sempre più incentrata sulle persone: libertà nel definire modalità e tempi di esecuzione delle attività lavorative anche fuori sede e responsabilità nel raggiungimento dei risultati concordati, secondo i tempi stabiliti, nel rispetto del lavoro di tutti”.
“Questi principi – afferma – vogliono garantire una migliore conciliazione dei tempi di vita e lavoro di ognuno e aumentare il benessere del personale. Anche nella formazione, le nostre persone sono libere di scegliere il percorso che meglio si allinea alle loro reali esigenze formative, ognuno in coerenza con il proprio ruolo e con gli obiettivi di business assegnati. Vogliamo, insomma, permettere a tutti di affrontare liberamente e responsabilmente il proprio percorso di crescita e sviluppo, fornendo tutti i mezzi necessari per realizzare i propri obiettivi professionali”.
E per il futuro i progetti non mancano. “Oltre alle singole attività messe in campo durante il periodo di lockdown, abbiamo in programma una serie di iniziative volte a coprire l’intera employee experience in Alkemy. Da un nuovo processo di onboarding alle esperienze di training: oltre all’Academy, abbiamo lanciato da quest’anno un catalogo formativo dedicato allo sviluppo e al consolidamento delle soft skills e un training wallet, un voucher personale dedicato alla formazione tecnico-specifica assegnato a tutte le nostre persone. Un elemento cruciale è rappresentato dalla nostra cultura e dai valori su cui Alkemy è stata fondata: tutte le iniziative sono state pensate e progettate proprio nel rispetto dei nostri principi guida, e hanno esse stesse l’obiettivo far sentire tutte le nostre persone parte di un sistema di valori condiviso”, conclude.
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