Pubblicato il: 24/07/2019 13:18
Oltre 23mila assunzioni, in gran parte donne e giovani. Sono quelle realizzate nel 2018 dalle aziende della Distribuzione moderna organizzata associate a Federdistribuzione, l’organizzazione di settore, che ha commissionato a Pwc l’indagine ‘La gestione del lavoro nella Dmo’, da cui emergono appunto i dati. Dati che, sottolinea ad Adnkronos/Labitalia Francesco Quattrone, direttore area lavoro e relazioni sindacali di Federdistribuzione, “rappresentano qualcosa di molto significativo, vista la crisi dei consumi che le nostre aziende hanno dovuto affrontare in questi lunghi anni e che hanno fatto diminuire la redditività”.
“E non solo: oggi le nostre imprese – afferma – devono fronteggiare la crescita dell’e-commerce e dei processi di digitalizzazione che stanno entrando sempre più nel commercio. E nonostante questo le aziende hanno dimostrato di guardare al futuro, dimostrando che la distribuzione moderna organizzata è il comparto più vitale all’interno del settore del commercio”.
E quella realizzata dalle aziende associate a Federdistribuzione è una ‘buona occupazione’, con una percentuale altissima di indeterminati (89%). E sulle 23.600 assunzioni realizzate nel 2018 spicca la grande componente di personale femminile e giovanile. Delle 23.600 assunzioni il 29% è full time e il 71% part time. E quella del tempo indeterminato è una precisa scelta delle aziende, fa notare Quattrone. “Nel nostro settore -continua- a differenza che nel resto del commercio le aziende fanno grossi investimenti sul personale, che viene formato e in media resta in azienda 14-15 anni. Il tempo determinato, invece, come nel resto del commercio è la porta d’ingresso nel nostro mondo”.
La percentuale di giovani che entra nella distribuzione moderna organizzata, prosegue, “è legata anche al fatto che le nostre imprese hanno bisogno di professionalità nuove, con l’avvento ad esempio dei processi digitali e dei big data con cui fare i conti”. Proprio per stare al passo con i tempi, e il mercato, le aziende associate a Federdistribuzione puntano sulla formazione, con gli investimenti che continuano a crescere, rappresentando nell’ultimo anno quasi il triplo di ciò che erano nel 2006, superando nel 2018 i 37 mln di euro annui con 2,5 mln di ore di formazione erogata; esistono infine nel 75% dei casi percorsi di sviluppo professionale.
“E’ uno sforzo enorme -sottolinea Quattrone- quello fanno queste aziende nonostante il calo di redditività, e un’occasione importante per i dipendenti vista la possibilità di crescita professionale che esiste nel nostro settore: ci sono esempi di amministratori delegati che sono entrati dai gradini più bassi delle aziende e hanno scalato l’intera scala gerarchica”.
E in generale gli investimenti delle aziende associate a Federdistribuzione, nonostante la minore redditività nel 2018 ha comportato un leggero calo, restano significativi, pari a 1,5 mld euro. Investimenti che si concentrano sull’ammodernamento della rete più che in nuove aperture o ampliamenti e su investimenti in information technology, per mantenere le organizzazioni aziendali adeguate ai veloci cambiamenti che tecnologia e digitalizzazione stanno imponendo al mondo delle imprese.
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