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Pubblicato il: 10/05/2019 17:49
“Le opere infrastrutturali, grandi o piccole, vanno realizzate. E basta. Dalla loro attuazione dipende la tenuta delle nostre imprese, l’occupazione, la possibilità di essere un Paese industrializzato e all’avanguardia, collegato con il resto del mondo”. E’ quanto ha dichiarato Stefano Cuzzilla, presidente di Federmanager, nel corso del suo intervento all’assemblea nazionale dell’organizzazione dei manager industriali all’Auditorium Parco della Musica.
Per Cuzzilla “sulla Tav si sta giocando una partita di consenso, è una strumentalizzazione politica che sta dividendo il Paese invece che collegarlo ai nostri vicini d’Oltralpe. Se potessimo muoverci da soli, noi avremmo già costruito dieci, cento, mille Tav. Non possiamo accettare -ribadisce- lo stallo. Non possiamo accettare che l’investimento pubblico, finanziato per giunta dalla fiscalità generale, sia sprecato, sabotato nell’attuazione”. Per Cuzzilla, ribadisce, “quello che serve è un piano serio e di lunga gittata su logistica e infrastrutture“.
Per il presidente di Federmanager non c’è più tempo da perdere. “Il tempo di attuazione delle opere infrastrutturali in Italia, lo dice il Mise, è di 4 anni e 5 mesi. Ed è una media! Nel nostro Paese -conclude- il peso della burocrazia vale 4,6 punti di Pil. Non ne facciamo certo un problema di questo governo. Ma per rendere l’Italia competitiva, bisogna tagliare burocrazia e semplificare le leggi”.
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