Pubblicato il: 01/08/2019 13:30
Durante l’estate, i luoghi di lavoro si dividono tra coloro che non vedono l’ora di mettere l’’out of office’ e coloro che vanno nel panico al pensiero di allontanarsi dal proprio desk per più di due o tre giorni. Concedersi una vera vacanza nel periodo estivo, staccando realmente la spina e dimenticando per un po’ i problemi lavorativi è fondamentale per ricaricare le batterie e rientrare al lavoro con rinnovato entusiasmo. Non ci sono eccezioni a questa regola, indipendentemente dalla propria seniority.
“Non è certo una coincidenza che il benessere dei dipendenti sia diventato un tema sempre più importante negli ultimi anni. Le aziende più all’avanguardia, ad esempio quelle del settore tecnologico come eBay e Google, hanno compreso per prime l’impatto positivo che il wellbeing può avere sulla creatività, sulla produttività e, conseguentemente, sul profitto”, afferma Alistair Cox, Ceo di Hays, gruppo leader a livello mondiale nel recruitment di professionisti specializzati.
“Prendersi una meritata pausa dopo un lungo anno di lavoro o dopo un progetto particolarmente impegnativo – sottolinea – aiuta a migliorare il rendimento. Passare del tempo in famiglia, con gli amici o semplicemente leggendo un buon libro è fondamentale per ritornare in ufficio con più energia, nuove prospettive e nuove idee”.
È noto che, complice la tecnologia, oggi si è sempre iperconnessi ed è più difficile staccare realmente la spina dal lavoro. Per coloro che faticano a prendersi del tempo libero senza sentirsi in colpa, ciò rappresenta un vero e proprio ostacolo al relax poiché la sensazione di dover essere sempre raggiungibili non scompare automaticamente una volta saliti sull’aereo.
Incoraggiare un ambiente di lavoro ‘holiday – friendly’ è il primo passo che ogni azienda dovrebbe compiere per far sì che i dipendenti si rilassino e si godano il tempo libero. Ciò non significa necessariamente concedere ferie illimitate al proprio staff, ma ci sono numerosi accorgimenti che i datori di lavoro e i dipendenti stessi possono seguire per evitare che vacanze e short break diventino fonte di disagio. Ecco, quindi, i consigli di Hays.
1. No al senso di colpa. Incoraggiare sottoposti e colleghi a prendersi una pausa, anziché disapprovare quando lo fanno, è fondamentale. Quando si tratta di chiedere una vacanza può sembrare che non sia mai il momento giusto a causa delle continue incombenze lavorative, ma arrivare a fine anno con 20 giorni di ferie inutilizzate non deve rappresentare un motivo di orgoglio. Tutti prima o poi hanno necessità di riposare e i momenti di pausa dei colleghi vanno rispettati. In questo modo, sarà più facile vivere altrettanto serenamente la propria vacanza senza provare sensi di colpa verso chi rimane in ufficio.
2. Digital detox. Staccare il telefono aziendale e disconnettersi completamente durante le vacanze non è sempre possibile, tuttavia è bene stabilire alcuni limiti per evitare di trascorrere i giorni off rispondendo alle email. Ad esempio, si può concordare con capi e colleghi di essere contattati con un sms o una telefonata in caso di urgenze. Oppure imporsi di controllare le email una sola volta, la mattina o la sera, e rendersi disponibile al massimo per un’ora al giorno per smaltire eventuali richieste che non possono attendere la fine delle ferie. In questo modo, si eviteranno i sensi di colpa, ma allo stesso tempo non si cadrà nella tentazione di voler monitorare costantemente la propria casella di posta.
3. Cultura pro vacanza. Dimostrare interesse per ciò che fanno i colleghi nel tempo libero, comprese le loro vacanze, non solo è utile per il team building e per la creazione di un clima aziendale positivo, ma facilita una cultura pro vacanza. Parlare dei propri interessi e dei propri viaggi in ufficio aiuta a concepire la vacanza come un must have per tutti, indipendentemente dal ruolo ricoperto in azienda e dal livello di seniority.
4. L’esempio è importante. Soprattutto se si ricoprono posizioni apicali, prendersi il giusto tempo per rilassarsi e staccare la spina servirà per incoraggiare anche gli altri a farlo. È importante veicolare il messaggio che concedersi un break è indispensabile. Nel rispetto dei propri impegni professionali, è bene dimostrarsi motivati nel prendersi una vacanza anche quando si riscontrano opposizioni sul posto di lavoro, evidenziando che il riposo è una condizione necessaria per poter garantire le migliori performance lavorative. Spesso ci si sente in dovere di essere ‘sempre attivi’ per dimostrarsi motivati e impegnati, ma ciò finisce per rivelarsi controproducente.
Adnkronos.