Pubblicato il: 11/09/2019 15:36
Macfrut 2020 guarda al futuro: ai nuovi mercati, alle nuove tendenze di consumo. A otto mesi dall’edizione numero 37, la Fiera internazionale dell’ortofrutta si presenta con un pieno di novità. La prima è rappresentata dalla data. Ospitata sempre alla Fiera di Rimini, per la prima volta Macfrut aprirà i battenti il martedì (5 maggio), per chiudere nella giornata di giovedì 7 maggio 2020. Un’altra novità è rappresentata da un nuovo salone: Spices & Herbs Global Expo. Di fatto, un nuovo padiglione interamente dedicato al mondo delle spezie, erbe officinali e aromatiche. È la prima volta in ambito europeo di un evento dedicato a questo settore in grande fermento, punto di incontro globale tra produttori, tecnici, ricercatori, traders e trasformatori. Accompagnato da un programma di eventi e ospiti internazionali, il Salone è un’occasione unica per espositori e visitatori di accrescere le conoscenze e sviluppare una rete di contatti mondiali.
E a conferma della centralità del focus, Ismea presenterà in fiera un Osservatorio mondiale sulle spezie e le erbe officinali mettendo a sistema una miriade di dati ad oggi senza una sintesi capace di fotografare nella sua completezza il settore. È la prima volta che avviene in Europa, con Macfrut a fare da apripista. Due novità che si innestano su un evento fieristico consolidato, sempre più piattaforma di business per l’intera filiera ortofrutticola.
La necessità di scommettere sempre di più sui mercati internazionali, soprattutto quelli extra Ue, si fa centrale alla luce dei recenti dati sul commercio estero (fonte Ice Agenzia). Nei primi 5 mesi di quest’anno la frutta registra un -6,7% nell’export rispetto allo stesso periodo del 2018, pari a 81,5 milioni in meno; più contenuta la flessione nel campo degli ortaggi (-0,4%). Bene, invece, i trasformati di frutta e verdura che crescono del 5,2%. Sul fronte della frutta, in decisa flessione i primi due mercati di riferimento: Germania (-21,8%) e Francia (-11,2%). L’Italia guadagna quote di mercato invece in Spagna (+6,1%). Per quanto riguarda gli ortaggi il primo mercato rimane sempre la Germania (-1,8%), seguito da Austria (-4,2%) e Francia (-5,2%).
Tre le direttrici di Macfrut: internazionalizzazione, innovazione, contenuti. E proprio questi ultimi vedono la riproposizione di un grande evento internazionale dedicato ai Biostimolanti, alla presenza delle principali aziende del settore in un confronto con le filiere produttive e i tecnici.
Sotto il segno delle conferme anche le tre aree dinamiche che fanno di Macfrut un unicum nel panorama fieristico di settore: Acqua Campus, il campo prova sulle innovazioni dell’irrigazione; Macfrut Field Solution, campo prova con le più moderne tecnologie per il settore orticolo e frutticolo; Greenhouse Technology Village, il villaggio dell’innovazione orticola in serra. Confermato anche il focus sulla frutta esotica con la terza edizione del Tropical Fruit Congress in questa edizione dedicato all’avocado. Altra novità è l’International Tomato Contest, il Campionato mondiale del pomodoro con i player del settore, produttori e ditte sementiere, e il Simposio mondiale della fragola (International Strawberry Symposium) che si chiuderà in fiera il 6 maggio.
Uno dei cardini di Macfrut, da sempre, è lo sguardo oltreconfine. Partner internazionale di questa edizione è l’Asia. Più precisamente, ‘Frutta e spezie sulla via di Marco Polo’, con i riflettori puntati sui mercati emergenti dell’Asia, in forte crescita dal punto di vista della domanda di ortofrutta e spezie. Decisamente denso anche il programma di promozione di Macfrut nel mondo, con 28 missioni internazionali già programmate con tappe su più continenti: oltre all’Asia, Sud America, Europa e Africa, di cui anche in questa edizione sarà presente un padiglione dedicato.
Macfrut, unica fiera di filiera nel panorama internazionale, è una fiera che guarda al globale con i piedi ben piantati in Italia. E proprio dal nostro Paese arriva un’altra novità: la Sardegna regione partner. In questa regione il comparto ortofrutticolo contribuisce in modo significativo alla formazione del valore complessivo della produzione agricola (23%). Le potenzialità del comparto sono importanti: attualmente si coltivano circa 14.700 ettari. L’86% della produzione ortofrutticola è costituita da patate e ortaggi, di cui i carciofi costituiscono la quota principale, pari al 16%.
Le colture principali sono pertanto il pomodoro e il carciofo (23% della produzione nazionale). Il pomodoro è prodotto sia in serra per il consumo fresco, sia in pien’aria per la trasformazione in polpe e pelati. Le altre colture orticole sono coltivate in superfici più ridotte, con varietà locali indirizzate a differenti target di consumo. Le pesche costituiscono invece la voce principale del settore frutticolo, che rappresenta, a sua volta, il 7% dell’intera produzione ortofrutticola.
I vantaggi competitivi del comparto sono rappresentati anche dalla differente stagionalità delle produzioni ortofrutticole (anticipata o ritardata) rispetto ad altre regioni italiane, oltreché dalla valorizzazione dei prodotti di qualità, con gli imprenditori del comparto impegnati nell’implementare e mantenere elevati standard di prodotto e processo. In tema di qualità e di eccellenze, la Sardegna si caratterizza inoltre per le produzioni ortive certificate come il carciofo spinoso di Sardegna Dop e lo Zafferano di Sardegna Dop e per circa 50 prodotti agroalimentari tradizionali.
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