(Fotogramma)
Pubblicato il: 24/01/2019 13:40
“Ieri sono stato a Bari e mi hanno segnalato che negli uffici dell’Inps si cominciano a vedere già code di persone che chiedono informazioni su come accedere al reddito di cittadinanza. E i dipendenti si trovano in difficoltà perché non sarà l’Inps a occuparsi della presentazione della domanda che da come ha spiegato il vicepremier Di Maio dovrà essere presentata on line o alle Poste. L’Istituto entrerà in gioco dopo quando appunto Poste ci girerà le domande per verificare i dati e incrociarli con quelli di Pra, Agenzia delle Entrate e Anagrafe dei comuni. Questo deve essere chiaro”. Così, in un’intervista ad Adnkronos/Labitalia, il presidente del Civ dell’Inps, Guglielmo Loy.
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Secondo Loy, “è chiaro che il cittadino che ha bisogno, viste le immagini in tv in cui si dice che è tutto pronto, è tutto fatto, si catapulta per sapere quando potrà ricevere il reddito”. “E lo fa presso uffici dell’Inps, mentre, è bene ripeterlo, l’Istituto entra in gioco in una fase successiva”, spiega.
Il presidente del Civ parla poi di quota 100, lamentando tempi troppo stretti: “Nell’Istituto sono circa 4mila i dipendenti che potenzialmente potranno accedere a quota 100 e andare in pensione, circa il 15% dei 27mila dipendenti. Queste uscite, sommate alle circa 1.000 che sono ‘fisiologiche’ ogni anno, rischiano di mettere in sofferenza l’Istituto, che nei prossimi mesi dovrà esaminare centinaia e centinaia di migliaia di richieste appunto per quota 100 e reddito di cittadinanza”. Per Loy, “il rischio è concreto nonostante stia andando a conclusione il concorso per l’entrata di 3mila nuovi dipendenti. Il problema è che non ci sono i tempi perché questi nuovi ingressi avverranno entro l’anno, mentre l’Istituto già nelle prossime settimane dovrà fronteggiare tante nuove attività che si aggiungono a quelle che già oggi affronta”. E Loy ricorda che “è importante che il governo in legge di bilancio abbia destinato all’Istituto 50 milioni di euro, ma occorre fare presto, i tempi sono stretti”.
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