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Grappa: Scarabello, ‘grazie a qualità Trentino tiene sul mercato’  

Scarabello: Grazie alla qualità la grappa del Trentino tiene sul mercato

“Sul mercato la grappa sta tenendo le sue posizioni; c’è stato negli ultimi dieci anni a livello nazionale un calo pari a 10 milioni di bottiglie. Stiamo piano piano risalendo la china. Fortunatamente il Trentino ha sofferto poco perché produceva grappa di qualità. C’è stata una grande pulizia sul mercato: chi distillava prodotti non completamente puliti, chi non lavorava le vinacce in maniera artigianale partendo da un prodotto fresco, non troppo conservato, è stato epurato automaticamente dal mercato. Il Trentino ha sofferto poco di questo e da tre anni sta lentamente recuperando quote di mercato”. Ad affermarlo è il presidente dell’Istituto di Tutela Grappa del Trentino, Mirko Scarabello.

Proprio nello scorso weekend la grappa del Trentino è stata al centro dell’evento ‘La notte degli Alambicchi accesi’, che si è svolta a Santa Massenza (Trento).

“Il Trentino, oltre a essere un territorio fantastico per chi vuole andare a sciare o al lago, è un territorio dove si fa viticoltura di montagna. In queste vallate che vengono riscaldate durante il giorno e raffreddate durante la notte, con l’aria che scende dalle catene montuose circostanti, cresce una vigna che, per queste caratteristiche di differenze termiche tra il giorno e la notte, non solo riesce a sintetizzare aromi ma riesce anche a conservarli e sono questi aromi che noi troveremo nelle nostre grappe”, spiega Scarabello.

“Le grappe trentine come caratteristiche devono essere fini, morbide, senza difetti e armoniche. La distillazione in Trentino rappresenta circa il 10% della distillazione nazionale. Produciamo circa 8.000-8.500 ettanidri all’anno sugli 85mila della produzione nazionale”, ricorda il presidente dell’Istituto di Tutela Grappa del Trentino.

“L’Istituto tutela Grappa del Trentino racchiude 25 soci, delle 30 distillerie trentine, che rappresentano più del 95% della grappa prodotta in tutta la provincia. Nasce negli anni Sessanta per opera di sei produttori, in un periodo in cui il concetto di sicurezza alimentare quale lo intendiamo adesso era inimmaginabile e il fatto che dei distillatori si mettessero insieme per tutelare la qualità del prodotto trentino era già qualcosa di eccezionale. Oggi l’Istituto ha il compito di tutelare e promuovere la qualità della grappa trentina”, aggiunge.

Non mancano le attività di formazione. “Il mastro distillatore – sottolinea – è un lavoro che si tramanda di generazione in generazione. Noi abbiamo la fortuna di essere non solo geograficamente vicini a San Michele all’Adige, dove c’è la Fondazione Edmund Mach, ma siamo ad essa anche umanamente vicini. L’argomento grappa è sempre stato di grande sensibilità in tutti i direttori di questo laboratorio che si sono susseguiti. Così, attualmente, a San Michele si svolgono anche dei corsi triennali universitari dove nel corso di tecnologia delle bevande viene anche approfondito il concetto della distillazione e della produzione della grappa”.

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