Pubblicato il: 13/02/2019 13:37
Un impianto di produzione, stoccaggio e imbottigliamento di olio di oliva e uno per il trattamento delle sanse vergini di oliva a Belvedere Spinello (Crotone). Sono stati realizzati dal Gruppo Oleario Portaro Srl – impresa fondata dalla famiglia Portaro, che da tre generazioni è attiva in Calabria nel settore della produzione e del confezionamento di olio di oliva e prodotti derivati – grazie al contratto di sviluppo, l’incentivo gestito da Invitalia (l’Agenzia nazionale per lo sviluppo), che sostiene gli investimenti di aziende di grandi dimensioni. Sottoscritto nell’aprile del 2015, ad oggi il programma di sviluppo industriale risulta completamente realizzato, con un impatto occupazionale di 45 addetti. L’investimento complessivo ammonta a 12,9 milioni di euro, di cui 9,2 milioni di agevolazione concessa.
“Abbiamo appena terminato un investimento con il contratto di sviluppo: è stato un progetto molto impegnativo e allo stesso tempo molto stimolante a livello sia personale sia aziendale”, afferma Vincenzo Portaro, amministratore Gruppo Oleario Portaro.
“Abbiamo realizzato un nuovo stabilimento – racconta – che comprende sia la parte di produzione dell’olio extravergine di oliva, soprattutto biologico, sia la parte del confezionamento. Noi siamo produttori di olio soprattutto biologico ormai da generazioni, ma nel tempo il mercato si è evoluto ed era necessaria un’evoluzione anche strutturale da parte nostra. In questo il contratto di sviluppo ci ha dato una grossa mano perché ci ha permesso comunque di affrontare un investimento importante”.
“Invitalia – sottolinea – è stato un partner fondamentale e molto disponibile. Quello che più abbiamo apprezzato e che più ci ha facilitato le cose è che, rispetto a tanti altri strumenti, il contratto di sviluppo si è dimostrato flessibile e adattabile alle esigenze aziendali. Anche in corso d’opera, quando è stato necessario effettuare delle variazioni, rispetto a quanto si era preventivato in passato, abbiamo riscontrato da parte di Invitalia una grande disponibilità e questo ha facilitato il tutto e ha fatto in modo che potesse arrivare a buon fine: abbiamo cominciato a realizzare l’investimento nel 2014 e a fine 2017 eravamo pienamente operativi”.
“Ritengo che il contratto di sviluppo – ribadisce Portaro – sia uno strumento molto valido che, se accompagnato dall’impegno degli imprenditori del Mezzogiorno, è la dimostrazione che rimanere al Sud, fare impresa al Sud, è una cosa possibile”.
“E non solo deve essere possibile, ma deve essere un volano per creare quello sviluppo che attualmente nelle regioni del Sud Italia non è ai massimi livelli: molti imprenditori meridionali non esprimono il potenziale che hanno. E il contratto di sviluppo ha dato, sta dando e potrà dare in futuro una grossa mano”, conclude.
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