Italia agli ultimi posti nella classifica internazionale stilata dall’Ocse sulla base dei dati Piaac per le competenze legate alla lettura e scrittura (literacy) e alla matematica (numeracy). Più esattamente 31esima per le competenze di literacy e 30esima per quelle di numeracy sui 37 paesi coinvolti nell’indagine, con valori ben al di sotto della media Ocse e dei valori registrati nella maggior parte delle altre economie avanzate. Sono i dati che emergono dagli ultimi aggiornamenti dell’indagine PIAAC (Programme for the international assessment of adult competencies), promossa dal Ministero del lavoro e delle politiche sociali e realizzata dall’Inapp (Istituto nazionale per le politiche pubbliche) e Anpal (Agenzia zazionale per le politiche attive del lavoro) con il coordinamento dell’Ocse.
“Si tratta di un gap importante – ha sottolineato Sebastiano Fadda, presidente dell’Inapp – perché parliamo di competenza fondamentali e strategiche per la vita sociale e, in particolare, per quella lavorativa. Inoltre, esistono disparità tra le regioni del centro-nord, in particolare il nord-est, con risultati allineati o superiori alla media Ocse, e le regioni del sud con risultati largamente al di sotto della media. Si registrano anche livelli di competenze inferiori per le donne, soprattutto nella numeracy, confermando anche in questo ambito un evidente gender gap. Dunque, risultati distanti dagli obiettivi di un Paese come l’Italia, con una società matura e solidamente collocata in un sistema di relazioni internazionali di scambi culturali e commerciali. Appare necessario adottare politiche che permettano di migliorare il quadro, tenendo conto delle diverse specificità territoriali e di genere, favorendo un rafforzamento del sistema di formazione e istruzione. Augurandoci che la prossima edizione dell’indagine ci restituisca esiti più confortanti”.
E proprio oggi parte la nuova edizione dell’indagine PIAAC, sempre con lo scopo di misurare le competenze degli adulti in Italia. L’indagine verrà realizzata contemporaneamente in molti paesi del Mondo con l’obiettivo di raccogliere dati aggiornati e comparabili sulle dinamiche delle competenze, sul capitale umano, sul legame esistente tra competenze, istruzione e lavoro e sul ruolo svolto dalle competenze nel miglioramento delle prospettive occupazionali e di vita della popolazione adulta.
Le attività di raccolta dati, che INAPP ha affidato alla Ipsos, copriranno il periodo settembre 2022 – marzo 2023 con interviste a un campione di 7.500 individui. Oltre a garantire continuità di lettura con l’indagine precedente, la rilevazione dedicherà uno specifico approfondimento sulla popolazione giovane (16-29 anni) e sugli stranieri residenti in Italia.
“Pensiamo sia di grande importanza che non solo le istituzioni educative, ma anche le istituzioni politiche e la popolazione tutta acquisiscano consapevolezza della consistenza e della gravità di questo deficit, che nuoce profondamente alla qualità della vita individuale e sociale, della partecipazione democratica e alle stesse potenzialità di uno sviluppo economico e sociale coeso e sostenibile – ha sottolineato Fadda – In particolare, in una fase storica di crisi, economica e geopolitica, è quantomai opportuno rimettere al centro dell’attenzione il capitale umano e con l’indagine Piaac sarà possibile disporre di fondamentali strumenti conoscitivi per il suo sviluppo e la sua valorizzazione”.