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Inps: Battaglia (Confsal Unsa), ‘con riaperture sedi a rischio sicurezza lavoratori e utenti’ 

Battaglia (Confsal Unsa): Con riaperture sedi Inps a rischio sicurezza lavoratori e utenti

Massimo Battaglia, segretario generale Confsal Unsa

“Lo stato di agitazione che abbiamo proclamato insieme ad altre sigle sindacali nasce dal fatto che avevamo un accordo firmato con il presidente Tridico, e il presidente non lo sta applicando. E in più dando un’accelerata sulla riapertura delle sedi dell’Inps, senza che sia garantita la salute e la sicurezza dei lavoratori, ma anche degli utenti. Ancora non ci ha contattato, ma è meglio che lo faccia presto perché all’Inps abbiamo già tanti problemi….”. Così, con Adnkronos/Labitalia, Massimo Battaglia, segretario generale della Confsal Unsa, una delle sigle sindacali che insieme a Fp Cgil, Cisl Fp, Confintesa Fp ha proclamato ieri lo stato di agitazione del personale dell’Inps.

Alla base di questa decisione, secondo i sindacati, “la palese violazione dell’accordo del 3 giugno” da parte dell’amministrazione, intesa siglata per affrontare la fase 2 con l’obiettivo di “coniugare i diritti dei lavoratori dell’ente con quelli della cittadinanza”. I sindacati denunciano, infatti, come i vertici dell’Inps “abbiano disatteso quanto previsto, non convocando il tavolo di monitoraggio, né fornendo alcun dato sullo stato delle lavorazioni dei ‘prodotti Covid’ e sul servizio di informazione agli utenti reso in questo periodo di emergenza, ma limitandosi ad informarci della propria volontà di aprire gli sportelli al pubblico con accesso fisico” da oggi 1° luglio.

Secondo Battaglia, invece, “se non c’è sicurezza per il personale è giusto che si continui a lavorare in smart working, che non vuol dire certo stare a casa in pigiama, come dicono alcuni o non fornire servizi agli utenti”, sottolinea.

E oggi, come spiega ad Adnkronos/Labitalia Piero Ciaraldi, di Confsal Unsa Inps, “abbiamo proclamato assemblee del personale per tutta la prossima settimana, a partire da lunedì”.

“La nostra paura è anche collegata al fatto che con un’apertura indistinta di sedi in tutta Italia ci potremmo trovare di fronte, in alcuni territori, a una folla inferocita di utenti che vogliano avere spiegazioni sull’erogazione di alcuni prodotti Covid, quando invece l’Istituto non le dà neanche a noi. E anche per questo protestiamo”, sottolinea il sindacalista.

E per Ciaraldi “è stato scorretto da parte della direzione generale mandare un messaggio lo scorso 24 giugno che in pratica ‘sorpassava’ unilateralmente l’accordo dello scorso 3 giugno, ordinando appunto le riaperture delle sedi”. “Noi abbiamo dato mandato alle nostre Rsu di non firmare alcuna intesa peggiorativa a livello locale dell’intesa nazionale dello scorso 3 giugno. E adesso aspettiamo di essere convocati da Tridico e dal Cda come abbiamo chiesto”, conclude.

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