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Italia-Cina: accordo per valorizzazione capitale umano e integrazione lavorativa  

DATI

Nel quadro dei rapporti tra l’Italia e la Cina e del piano d’azione per il rafforzamento della cooperazione economica, commerciale, culturale e scientifico-tecnologica dei due Paesi, il governo di Rui’an, l’Associazione nuova generazione italo-cinese, Afol, Capac, Energheia e Galdus hanno dato vita a un rapporto di cooperazione in materia di valorizzazione del capitale umano e di integrazione sociale e lavorativa tra il popolo cinese e il popolo italiano, così come previsto dalla lettera di intenti sottoscritta dall’assessorato Risorse umane e protezione sociale di Wenzhou e la delegazione italiana del ministero del Lavoro e delle politiche sociali-Anpal servizi lo scorso gennaio.

Il punto di partenza è quello di individuare le esigenze delle imprese italiane e cinesi e cogliere opportunità lavorative che attualmente non trovano ancora una risposta. Per la Cina, l’Italia e in modo particolare Milano, rappresenta un punto di riferimento importante soprattutto nel settore artistico e musicale, nella moda, nel fashion e nel design, nel settore turistico, calzaturiero e nella ristorazione. In questi settori la rete costituita mirerà ad offrire risposte all’esigenza di italianità in Cina e di personale cinese in Italia.

I titolari di imprese individuali di origine cinese al 31 dicembre 2017 sono infatti 52.075, pari al 14% circa degli imprenditori non comunitari presenti in Italia e all’1% del totale delle imprese nel nostro paese, con una crescita del 2,6% rispetto all’anno precedente. La prima provincia per numero di imprese a titolarità di cittadini nati in Cina risulta Milano, che ne ospita l’11,1%. Per sviluppare le potenzialità del capitale umano saranno previsti programmi di interscambio per tirocini e stages che potranno poi diventare servizi di ricerca, selezione e recruiting di figure professionali richieste dalle imprese sia per il mercato del lavoro cinese che italiano.

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