A 101 anni dalla sua nascita, che significato assume agli occhi delle imprenditrici la ricorrenza?
Come può la leadership femminile mantenere vivo il ricordo delle conquiste delle generazioni precedenti? 4 startupper rompono i tabù legati a 4 stereotipi di genere.
L’obiettivo europeo del 40% di presenza femminile nei consigli di amministrazione entro il 2025 non sarà raggiunto: la loro rappresentanza nelle aziende europee è ferma al 35%. Solo il 7% delle imprese (meno di una su 10), infatti, affida loro il comando. In Italia, la percentuale è addirittura inferiore: in appena il 3% delle realtà tricolore il timone è in mano a una ceo donna. Il mondo delle startup, però, sta ridisegnando gli assetti: le donne stanno dando una direzione nuova all’innovazione perché può portare ad individuare i bisogni del mercato e a coglierne opportunità di business. La leadership femminile, attenta agli impatti sociali e ambientali, attrae più investimenti.
Che significato assume oggi, agli occhi di un’imprenditrice, la Giornata internazionale dei diritti della donna? Questa ricorrenza è nata nel 1921 per non affossare le lotte civili e politiche che hanno dovuto affrontare affinché la loro voce venisse ascoltata.
“Un mondo diverso non è più solo un’opzione”: l’8 marzo secondo Sara Malaguti, ideatrice di Flowerista
“Come imprenditrice, sento di avere la responsabilità di individuare – e ovviamente mostrare con l’esempio – un nuovo modello di leadership, una leadership al femminile che sappia incentivare la collaborazione tra donne, che consideri la sensibilità, le emozioni e l’empatia come doti anziché come un fardello da nascondere, il senso di cura e di attenzione per gli altri come vantaggio competitivo rispetto a un mondo in cui sembrano prevalere la velocità e l’aggressività. Nel corso della storia, ma purtroppo anche molto recentemente, abbiamo visto cosa può fare una leadership muscolare; non possiamo essere sicure al 100% che se a comandare fossero le donne sarebbe meglio, ma non è forse arrivato il momento di provare? Di avere la possibilità di dimostrare che un mondo diverso non è più solo un’opzione, ma è necessario? Ecco, nel mio piccolo, con il mio team tutto al femminile stiamo dando spazio a questa speranza”, dichiara Sara Malaguti, founder di Vivarium e ideatrice di Flowerista.
Dopo una carriera decennale nell’ambito della finanza internazionale, Sara Malaguti, imprenditrice digitale ed ex borsista classe 1984, nel 2017 lascia Piazza Affari per raccogliere le idee intorno al suo nuovo progetto tra le montagne di Varese: in questa cornice germoglia Flowerista, ecosistema di servizi digitali rivolti ai creativi e specializzato in formazione, networking, visibilità, crowdfunding e internazionalizzazione.
“Il tempo non ha più tempo”: il punto di vista di Giulia Bezzi, founder di LeROSA
“L’imprenditrice dell’8 marzo è quella che non vede l’ora che esista la Festa delle persone, quella festa che sposa tutti, che non vede differenze, che lotta per ogni opportunità mancata e per ogni diritto calpestata. Conosco il significato forte che esiste di questa festa, lo apprezzo e lo approvo, ma sono stanca di sentirmi sotto l’occhio di bue come fossi qualcosa da difendere più che qualcuno con cui costruire. Sono stanca, ma non stufa di contribuire ad esaltare la nostra presenza, a costruire per la nostra indipendenza e a ricordare ancora di più che non c’è un genere da festeggiare, ma una sola e unica umanità che dobbiamo ritrovare, perché il tempo non ha più tempo”, rivela Giulia Bezzi, CEO di SeoSpirito Società Benefit.
La founder della community LeROSA Giulia Bezzi getta le fondamenta del suo progetto nel 2017 iniziando a raccogliere informazioni intorno al comportamento economico e culturale delle donne. In breve tempo si convince che il proprio contributo al gender gap debba passare dall’esercizio all’indipendenza finanziaria attraverso l’educazione digitale, le informazioni di valore, l’invito al confronto e alla conoscenza. Nasce con l’obiettivo colmare questi vuoti LeROSA (www.lerosa.it), community digitale composta da 2.230 membri creata da Giulia Bezzi, imprenditrice classe 1978, che connette online il genere femminile e gli strumenti finanziari al mondo del lavoro con oltre 40.000 interazioni al mese.
“Professioniste ancora obbligate a scendere a compromessi”: la visione di Giulia Zago, co-founder di Blinkup
“Credo che questa giornata debba essere per tutti e tutte un’occasione per mettere l’accento su quanto sia importante e urgente che la società dia l’opportunità ad ogni donna di trovarsi sempre nella condizione di ripartire equamente il carico mentale della crescita personale e professionale, della cura della famiglia e dello sviluppo del Paese, senza trovarsi costretta a scegliere solo uno tra questi ruoli”, aggiunge Giulia Zago, co-fondatrice di Blinkup.
Un pensiero, quello di Giulia Zago, che fa cenno alla condizione di molte imprenditrici, ma non soltanto, di dover scendere a compromessi con le aspettative della società, che ancora oggi costringe le donne, a prescindere dal loro ruolo professionale, a dover scegliere tra lavoro e famiglia, una dicotomia difficile da scalfire e che richiede un impegno concreto e quotidiano da parte di tutti, l’8 marzo e tutto l’anno.
Giulia Zago è co-fondatrice di Blinkup, una società che, dal 2015, affianca le PMI italiane del settore turistico e non solo nel loro processo di digitalizzazione, offrendo un supporto strategico e consulenziale che parte dall’analisi della presenza online di un’impresa e, attraverso uno studio approfondito e verticale, restituisce un report completo della situazione attuale e un progetto di intervento mirato.
“La diversità, inclusa la diversità di genere, è un valore per le aziende e per la società”: la visione di Jana Nurmukhanova, co-founder COO di Witailer
“La diversità, inclusa la diversità di genere, è un qualcosa che crea valore non solo per le aziende ma anche per la società nel suo insieme. In Witailer ne siamo grandi sostenitori e siamo orgogliosi del fatto che oggi abbiamo il 56% di donne in azienda e questo gender balance esiste a tutti i livelli. In quanto founder donna e madre di tre figlie, spero di vedere presto ulteriori progressi e opportunità in questo senso in tutta Italia ed Europa” racconta Jana Nurmukhanova, co-founder COO di Witailer.
Witailer, una delle più grandi startup innovative italiane, nasce dall’esperienza di ex Senior Manager Amazon Italia e Spagna con l’obiettivo di aiutare le aziende ad aumentare le vendite online sul canale Amazon e marketplace grazie a software e a servizi dedicati. Witailer supporta i brand con software di Analytics e Business Intelligence a comprendere lo scenario competitivo su Amazon e lavora in full service per l’ottimizzazione delle attività di marketing e advertising per aumentarne le vendite a livello internazionale.