Serve aiuto per conciliare lavoro-famiglia
Per numero di imprenditrici e lavoratrici autonome l’Italia si colloca al secondo posto in Europa: sono 1.510.600 le italiane che svolgono attività indipendenti, il 3,3% in più dell’anno precedente. E’ quanto emerge dal rapporto presentato oggi dalla Confartigianato sull’imprenditoria femminile. “Per numero di imprenditrici e lavoratrici autonome siamo al secondo posto in Europa, ci batte soltanto il Regno Unito”, commenta Daniela Rader, presidente delle imprenditrici di Confartigianato, oggi a Roma alla convention Donne impresa Confartigianato.
Le imprenditrici offrono un rilevante contributo alla ricchezza nazionale: il valore aggiunto prodotto dalle imprese guidate da donne è di 290,3 miliardi di euro, cui si aggiungono i 219,1 mld realizzati dalle lavoratrici dipendenti in imprese maschili. Ma non sono tutte rose e fiori. “Le donne italiane sono tra le più intraprendenti d’Europa ma il nostro paese è agli ultimi posti nell’Ue per l’occupazione femminile e le condizioni per conciliare lavoro e famiglia”, sottolinea Rader.
Le donne italiane superano gli uomini nella vocazione imprenditoriale, prosegue l’analisi del rapporto, mostrando che nel 2018 si sono registrate 95.672 neonate imprese femminili, con un tasso di natalità del 7,2% a fronte del 5,3% delle imprese maschili. “Le imprenditrici italiane sono anche sempre più giovani, istruite e hi-tech”. Le attività guidate da giovani donne under 35 che invadono settori tipicamente maschili sono 165.985, pari al 12,4% del totale delle imprese femminili, una quota superiore del 3,8% rispetto all’incidenza degli imprenditori under 35 nelle imprese guidate da uomini. E il tasso di natalità delle imprenditrici under 35 è del 19,4% mentre per i giovani imprenditori è al 17,9%.
Adnkronos.