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Lavoro: Assosomm, per somministrazione inizio 2019 in salita,’pesa’ dl Dignità  

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Rosario Rasizza, presidente di Assosomm e ad di Openjobmetis

Inizio 2019 in salita per il mercato del lavoro in somministrazione, anche per gli effetti del ‘dl Dignità’. E’ quanto spiega, ad Adnkronos/Labitalia, Rosario Rasizza, presidente di Assosomm, organizzazione di settore che rappresenta 25 agenzie per il lavoro in Italia. “Il nostro -spiega Rasizza- è un mercato che sta risentendo in queste prime settimane dell’anno degli effetti del decreto dignità. Dopo aver visto negli ultimi anni un trend di crescita importante, infatti, l’ultimo trimestre dell’anno scorso forse è stato quello più debole. C’è da considerare però -rimarca- che arrivavamo da 18 mesi di grande crescita”.

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E tra i motivi principali del rallentamento, per Rasizza, c’è quello che è stato il primo provvedimento del governo giallo-verde, il dl Dignità: “Diciamo che c’è stato l’effetto del decreto Dignità, per il riaprirsi del tema delle causali che non aveva nessun senso introdurre. Ma sono convinto che il buon senso prevarrà, è solo questione di tempo”, per eventuali modifiche al provvedimento. Per Rasizza, comunque, “oggi quello della somministrazione è un mercato complesso”. “In questo momento – dice – è in una fase di attesa, le aziende stanno cercando di capire come questa norma potrà essere inserita nel proprio sistema produttivo. Il nostro ruolo è sempre quello propositivo di tradurre nella concretezza quello che serve alle imprese”.








E per le agenzie per il lavoro, che nascono come ‘fornitori’ di lavoro temporaneo per le aziende clienti, crescono sempre più i numeri dei contratti a tempo indeterminato. “Oggi il 10% del mercato della somministrazione, stiamo parlando – spiega – di 500mila persone che vanno a lavorare, è assunto a tempo indeterminato. Quindi, una cifra molto molto importante, siamo orgogliosi di questo. Noi formiamo le persone, attraverso il nostro fondo bilaterale autofinanziato, Forma.Temp, e le inseriamo in azienda con l’obiettivo finale che siano assunti a tempo indeterminato. Questa è la nostra mission”.

E Rasizza racconta anche come ci siano in Italia mestieri dimenticati per i più, ma ancora oggi richiesti da tante aziende, pronte a offrire stipendi oltre la media nazionale a chi vuole cimentarsi, ad esempio, nella lavorazione del ferro. Uno spaccato dell’Italia del lavoro che c’è ma non ‘trova’ i lavoratori. “Pensano -spiega Rasizza- che sia un lavoro poco gratificante e poco nobile. Nessun ragazzo si alza al mattino col sogno di fare il tornitore, il saldatore, il ‘calderaro’. Ma sono tra le figure più ricercate a Brescia, dove cercano chi sa lavorare il ferro, con stipendi che arrivano anche a 3.000-3.500 euro al mese”. Ma non c’è solo Brescia. “L’Italia è lunga e stretta: ogni territorio -continua- ha le sue caratteristiche, ogni territorio in alcuni casi ha il suo distretto. Se andiamo nelle Marche c’è tutta la zona del calzaturiero, se andiamo a Varese sono un po più generalisti ma gomma-tessile-plastica sono i settori che vanno per la maggiore”.

“Ogni zona quindi -continua- ha le sue caratteristiche ma, se dovessi riassumere e dare una risposta complessiva, direi che oggi servono persone specializzate. Devi sapere fare qualcosa bene: anche le fotocopie, ma devi essere il numero uno italiano delle fotocopie. Non puoi essere un generalista. Perché l’azienda ha bisogno di qualcuno -sottolinea Rasizza- che immediatamente faccia bene un pezzettino della filiera produttiva della sua azienda”.

E Rasizza, nel suo ruolo di fondatore e ad di Openjobmetis, l’agenzia per il lavoro presente sul mercato italiano da oltre 17 anni, attiva nella somministrazione, ricerca, ricollocazione e formazione del personale, spiega la strada intrapresa dalla sua azienda. “Ci siamo focalizzati molto nel percorso di digital transformation. Questo perché dobbiamo stare al passo con i tempi, le aziende cercano persone con nuove specializzazioni digitali, che vanno trovate attraverso canali differenti rispetto a quando io ho iniziato questo mestiere nel 1997. Quindi, bisogna adeguarsi, noi abbiamo iniziato questo percorso, e siamo molto contenti”.

“La nostra principale caratteristica -continua- è di essere il primo operatore del settore a quotarsi sul Mercato telematico azionario di Borsa Italiana. Era uno degli obiettivi che ci eravamo posti perché volevamo essere ancora più trasparenti, volevamo essere ancora più disponibili sul mercato. Di essere, quindi, un attore sempre più qualificato nel settore”.

Anche perché, secondo Rasizza, noi “ci occupiamo di cose delicate, assumiamo personale, li paghiamo, ci occupiamo di versare loro i contributi, e quindi essere solidi era per noi un importante garanzia per il nostro cliente”. “Noi da sempre siamo specializzati nella piccola e media impresa, quella che ha bisogno di persone immediatamente fruibili e di risposte; non disdegniamo qualche grande cliente -conclude- ma la nostra focalizzazione è la piccola e media impresa”.

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