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Manovra: Pirani (Uiltec), ‘ha luci e ombre, plastic tax da eliminare completamente’  

Pirani (Uiltec): Manovra ha luci e ombre, plastic tax da eliminare completamente

Paolo Pirani, segretario generale della Uiltec (foto Adnkronos/Labitalia)

“La manovra del governo ha luci e ombre. Ha sicuramente un effetto importante nella misura in cui non viene aumentata l’Iva e si danno dei segnali sulla riduzione del cuneo fiscale verso i pensionati. Ma è una manovra del tutto insufficiente rispetto alla gravità dei problemi di crescita del nostro Paese”. Così, intervistato da Adnkronos/Labitalia, Paolo Pirani, segretario generale della Uiltec, il sindacato di categoria dei lavoratori di tessile, energia e chimica, sulla manovra economica del governo.

E a Pirani non vanno giù alcuni elementi centrali della manovra dell’esecutivo. “Ci sono -spiega- alcune ‘perle’ in negativo, che sono queste cosiddette tasse etiche e micro tasse come la plastic tax che certamente sono state ritoccate ma che noi vorremmo toglierci di torno perché hanno poco a che vedere con un progetto di sviluppo e fanno pensare più a una ‘green new tax’ che non verso un ‘green new deal'”, aggiunge.

Un settore, quello della plastica, che potrebbe risentire, per il sindacato, della tassazione prevista dal governo, anche se ridimensionata. “Il settore della plastica in Italia conta circa 50mila addetti con alcune migliaia di aziende, concentrati in alcune regioni, in particolare nel distretto dell’Emilia Romagna”, spiega Pirani.

Per Pirani, il metodo usato dal governo è completamente sbagliato. “Le aziende producono un valore aggiunto importante, posti di lavoro, hanno bisogno di una riconversione verso un’economia circolare, ma appunto serve investire per la riconversione non pensare di agire verso il consumatore e il prodotto”.

“Quindi occorre investire, non tassare. La plastic tax è stata un po’ corretta, ma ancora è insufficiente”, aggiunge.

E il rischio, rimarca ancora Pirani, è che a pagare per la situazione di incertezza siano i lavoratori. “Abbiamo un contratto collettivo nazionale di lavoro da rinnovare in questo settore, si sono aperte le trattative, ci sono preoccupazioni in alcune aziende che rischiano di chiudere. E quindi noi dobbiamo fare ogni sforzo per evitare che scelte sbagliate portino a risultati peggiori”, sottolinea.

E dopo l’approvazione della Manovra per Pirani è chiaro quello che il governo dovrà fare per rilanciare l’economia: “Occorre da parte del governo una scelta più coraggiosa, più forte, sulla riduzione delle tasse sul lavoro, a sostegno dei redditi. Il governo ha aperto tanti tavoli: va bene per i costruttori di tavoli, ma il problema non è aprire tanti tavoli, ma aprire tanti tavoli per decidere, per potere fare delle scelte”, spiega.

E Pirani ricorda che il sindacato è pronto a dare il proprio contributo con idee per lo sviluppo. “Abbiamo fatto una proposta che non costa niente alle casse dello Stato ma favorirebbe l’aumento del potere di acquisto. E cioè detassare gli aumenti contrattuali, perché questa detassazione consente, per i contratti che si rinnovano, che gli aumenti contrattuali abbiano un valore aggiunto derivante appunto dalla mancata tassazione. Questa sarebbe una misura che il governo potrebbe prendere”, sottolinea ancora.

Ma servono anche investimenti, secondo Pirani, per andare verso una nuova idea di sviluppo. “Occorre investire su questa trasformazione dell’economia, dobbiamo andare verso un’economia eco-compatibile, e questo vuol dire che in alcuni settori, a partire da quello dell’energia, ma complessivamente anche nei settori del manifatturiero e dell’edilizia, occorre investire per cambiare i modi di produrre e quindi fare in questo modo sviluppo, trovare occupazione, trovare nuove energie, valorizzare la ricerca”, aggiunge ancora.

Anche perché, ribadisce Pirani, il nostro Paese può ancora giocare un ruolo centrale in Europa e a livello internazionale. “Noi potremmo essere -spiega- il primo Paese in Europa in termini di riconversione economica ma dobbiamo crederci non con le tasse, ma investendo e cogliendo l’opportunità che oggi ci viene dall’Ue, con la decisione di aprire verso gli investimenti verdi che devono essere veri investimenti in grado di creare nuova occupazione e nuove attività e facciano riprendere la via dello sviluppo per il nostro Paese”.

Secondo il dirigente sindacale, vanno “evitati i continui litigi che stanno avvelenando la vita politica di questo Paese e la credibilità anche sul piano internazionale di questa nostra Italia: io credo che il 2020 debba essere considerato un’opportunità per affrontare insieme i problemi della crescita e dello sviluppo in maniera organica, in modo di adottare politiche industriali che altrimenti rischiano di essere compromesse.

“Vediamo ad esempio cosa sta accadendo in settori come la siderurgia e l’automotive. O in settori come il manifatturiero-tessile dove si rischia parecchio ma che rappresentano invece delle opportunità, se rilanciate, per essere competitivi in Italia e sui mercati internazionali”, conclude.

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