Conversare piace alle persone e le più recenti tendenze nel mondo social (ultimo il fenomeno “ClubHouse”) lo dimostrano con il ritorno della parola e dalla voce al centro della scena. Le conversazioni digitali hanno ormai superato, per numero e frequenza, quelle in presenza (circa 100 miliardi di messaggi vocali scambiati al giorno su WhatsApp e il 56% delle persone che preferiscono il messaggio al servizio clienti tradizionale).
In questo scenario ChatBot e Assistenti Virtuali rappresentano la nuova modalità con cui aziende, organizzazioni, pubbliche amministrazioni e persone entrano in contatto. E si comincia a parlare di conversazioni “aumentate” per descrivere le modalità di interazione uomo-macchina potenziate dall’Intelligenza Artificiale.
Formare nuove figure professionali specializzate nella creazione e gestione di chatbot e assistenti virtuali Digital Human, veri e propri “architetti della conversazione” (i cosiddetti “Conversation Designer”), è lo scopo dell’Academy fondata in Puglia da The Digital Box, tra le poche società italiane che operano nel mercato globale delle piattaforme digitali per il business, con sede a Gravina in Puglia. Questa percorso di formazione si avvale anche di uno tra i più avanzati laboratori di innovazione di Intelligenza Artificiale in Italia, la società senese QuestIT, su cui ha investito insieme a The Digital Box anche il Gruppo Exprivia Italtel.
Dal momento che l’intelligenza artificiale e il trend della voce andranno di pari passo, il progettista della conversazione in linguaggio naturale è in realtà colui che si occupa di creare tutte le strutture possibili di un discorso. E il vero lavoro parte quando l’assistente virtuale va online. In questo modo la figura del conversation designer ha la funzione di “umanizzare il rapporto tra utente e macchina”, ricordando una regola di fondo: meno dura la conversazione, migliore è il lavoro che è stato fatto sull’assistente virtuale.
Non è necessaria una competenza tecnica per formarsi da conversation designer: «Abbiamo compreso che la voce è lo strumento più naturale e, usando chatbot e assistenti virtuali, si offre una grande opportunità per imprese, enti ed organizzazioni, quella di offrire ai propri utenti risposte rapide ed efficaci.», spiega Antonio Perfido, Head of Digital The Digital Box e ideatore del modello formativo Convergent Marketing. «Temiamo allo stesso tempo – prosegue Perfido – che la mancanza di figure professionali specializzate possa frenare lo sviluppo di queste tecnologie. Per questo, rispondendo ad una precisa richiesta del mercato, abbiamo lanciato due MasterClass, ovvero percorsi di formazione dal taglio fortemente pratico dove si apprendono i segreti di questi nuovi mestieri».
A partire da questo mese, il nuovo percorso rientra anche nell’offerta formativa di SPEGEA, Scuola di Formazione di Confindustria, attraverso un “Master in Convergent Marketing” rivolto alle aziende, per apprendere le strategie di marketing digitale tra mobile, social e AI con la possibilità di finanziamento all’80% da parte della Regione Puglia.
Stando ai numeri recenti pubblicati dall’Osservatorio Artificial Intelligence della School of Management del Politecnico di Milano, il mercato dell’AI in Italia è salito a 300 milioni di euro e proprio il settore degli assistenti virtuali è cresciuto del 10% lo scorso anno, sulla spinta del lockdown che ha costretto aziende e PA a trovare nuove soluzioni per non bloccare le comunicazioni.