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Nautica: allarme di Amadi e Sistema Impresa, è crisi per marittimi e diporto  

 

La crisi del Covid 19 ha colpito duramente la nautica da diporto e il personale marittimo che, soprattutto sul fronte dei lavoratori stagionali, sta vivendo una situazione di grave difficoltà. A seguito di un incontro tra Regione Liguria, la confederazione nazionale Sistema Impresa e l’associazione dei marittimi da diporto Amadi, giudicato “molto utile e positivo ai fini della tutela del settore” da parte di tutti i partecipanti, è scaturita una iniziativa volta ad ottenere dal governo nazionale misure di assistenza e di sostegno al reddito.

“E ormai da tempo – dichiara nel documento inviato al ministro del Lavoro Nunzia Catalfo l’assessore al Lavoro e ai Trasporti della Regione Liguria, Giovanni Berrino – che sto ricevendo segnalazioni di difficoltà da parte dei marittimi, settore diporto privato e commerciale, per la grave crisi economica generata dal virus Covid-19, soprattutto da coloro che sono impegnati stagionalmente. Non possiamo ignorare le difficoltà che incontrano in questo momento i lavoratori marittimi stagionali arruolati a bordo dei grandi yacht sia di bandiera italiana sia di quella estera”.

“Per scongiurare il blocco totale del settore, al fine di evitare drammatici epiloghi, si richiede l’immediata e concreta attivazione – avverte – di tutti gli accorgimenti possibili che portino un sostegno al reddito. La stagione lavorativa dei marittimi nel diporto si concentra esclusivamente nel periodo estivo e da tali guadagni deriva la possibilità di sopravvivere fino alla stagione successiva. Quest’anno, vista la grave crisi e il mancato avvio della stagione lavorativa, si vedono fermi senza alcun guadagno. Si richiede pertanto l’applicazione di ammortizzatori sociali almeno fino alla ripresa della stagione prossima 2021”.

Nella lettera inviata il 21 luglio al ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Nunzia Catalfo, l’assessore regionale Berrino ha presentato le criticità e le soluzioni che sono emerse durante l’incontro avvenuto in precedenza presso la sede della Regione Liguria a Genova. Alla riunione, durante la quale è stata affrontata la situazione di crisi del settore provocata dagli effetti della pandemia, erano presenti, oltre all’assessore regionale Berrino, il presidente di Amadi, Paolo Blaffard, e il presidente nazionale di Sistema Impresa, Berlino Tazza.

Amadi è l’associazione accreditata al Mit (ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti) e rappresenta i marittimi specializzati nel settore del diporto. Fondata a Rapallo (GE) nel 1995, costituisce un punto di riferimento per la categoria e riunisce un numero sempre crescente di comandanti, motoristi, marinai, cuochi e stewardess. Oltre alla sede di Rapallo, una sezione è attiva in Campania a Torre del Greco. Sistema Impresa è la confederazione nazionale delle Pmi attiva in tutta Italia e riunisce oltre 160mila micro e piccole imprese.

“L’intervento della Regione Liguria presso il ministero del Lavoro ha consentito – spiega Paolo Blaffard, alla guida di Amadi – di ribadire le richieste di tutela e supporti economici sollecitati da Amadi e Iym (Italian Yacht Master) in una lettera condivisa del 31 marzo scorso sempre al ministero alla quale, però, non è stato alcun riscontro. L’assessore Berrino, preso atto delle difficoltà da parte della categoria, ha inviato una propria lettera prioritaria all’attenzione degli organi ministeriali di competenza richiedendo con urgenza le necessarie misure di emergenza dalle quali il comparto marittimo del diporto è stato escluso. Una decisione che penalizza soprattutto i marittimi stagionali che non avranno alcun modo di rimediare la perdita delle retribuzioni estive, indispensabili per affrontare i mesi invernali”.

“È indubbio che tra i settori più colpiti dalla crisi innescata dal Covid 19 – commenta il presidente nazionale di SI, Berlino Tazza – ci siano la nautica da diporto e il turismo balneare che interessa le attività relative all’ormeggio e ai servizi assicurati a yacht e imbarcazioni. La recente ripresa accusa, dunque, un ulteriore e drammatica battuta d’arresto dopo la crisi del 2008 davanti alla quale gli esecutivi nazionali non hanno saputo intervenire con efficacia a partire dai provvedimenti negativi del governo Monti. Molte aziende non sono sopravvissute e molti diportisti hanno fatto un passo indietro. La crisi del Covid si inserisce, dunque, in un contesto già fortemente provato e a farne le spese sono soprattutto i lavoratori marittimi. Il lockdown prima e il crollo delle prenotazioni poi hanno, di fatto, pregiudicato la stagione contraendo se non azzerando i livelli occupativi. Gli stagionali, le figure più fragili ed esposte del mercato necessitano di un aiuto immediato e concreto. Il governo nazionale non può sottrarsi a un atto di responsabilità e la Regione Liguria, tramite l’assessore Giovanni Berrino, ha sensibilizzato ancora una volta il ministro Catalfo affinché si predispongano a breve le dovute azioni di sostegno”.

In attesa di un segnale di solidarietà da parte del governo continua la collaborazione tra Sistema Impresa e Amadi. L’associazione dei marittimi, presso l’ente regionale, ha presentato il progetto no profit ‘Sea for People’ che nasce dall’idea iniziale della costituzione di una scuola di bordo e che è finalizzato a valorizzare il settore del diporto del Tigullio coinvolgendo molteplici realtà con lo scopo di rilanciare il territorio da un punto di vista economico, socio-culturale e turistico.

“Si tratta di una iniziativa importante – sottolinea il presidente di Sistema Impresa, Berlino Tazza – che rivela il grande dinamismo di Amadi e lo stretto legame che lega l’associazione al territorio. Abbiamo deciso di sostenere con forza una progettualità che giudichiamo innovativa, premiante per l’economia costiera, capace di aggregare forze di natura associativa, istituzionale e imprenditoriale valorizzando l’aspetto formativo e delle competenze. Un tema, quello della crescita delle risorse umane, che risulta strategico all’interno di un comparto soggetto a una continua evoluzione e alla forte pressione della concorrenza internazionale”.

 

 

 

Adnkronos.

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