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Pubblicato il: 13/03/2019 15:25
“Considerato che il mercato del buono pasto è ad oggi sano e in crescita e che la politica suggerita dalla conformazione dei bandi di gara pubblici per la fornitura dei servizi sostitutivi di mensa al massimo ribasso ha dimostrato la sua inefficacia, riteniamo che la finalità di fondo di ogni intervento sull’articolo 144 debba andare nella direzione di permettere la pubblicazione di bandi di gara obbligati a premiare la qualità delle offerte e non soltanto il risparmio generato al bilancio dello Stato”. A dirlo il presidente di Anseb, Emmanuele Massagli, in occasione dell’audizione di Anseb, Associazione nazionale società emettitrici buoni pasto, nell’ambito dell’indagine conoscitiva sull’applicazione del Codice dei contratti pubblici presso l’ottava commissione Lavori pubblici del Senato. Massagli ha ribadito l’importanza delle regolazione dei servizi sostitutivi di mensa e del possibile impatto che una modifica di tali norme potrebbe portare.
Per conseguire questo fine, Anseb, da quando è stato riformato il Codice dei contratti pubblici, propone, in ogni sede, alcuni emendamenti all’articolo 144 utili a: verificare la solidità degli emettitori a garanzia del committente pubblico e degli esercenti convenzionati; incrementare la trasparenza del mercato vietando la duplicazione dei soggetti, l’azienda assegnataria dell’incarico deve essere la stessa che rimborsa la filiera una volta che i dipendenti pubblici hanno utilizzato i buoni pasto; istituire una commissione nazionale partecipata da tutti i portatori di interesse in grado di monitorare l’andamento del mercato e intervenire tempestivamente sulle anomalie che si registrassero nella esecuzione delle gare pubbliche.
Massagli ha inoltre ribadito, sebbene non fosse oggetto dell’audizione odierna, “l’importanza per tutto il settore di una transizione del mercato dall’utilizzo dei documenti cartacei alla circolazione non soltanto di card elettroniche, ma di veri e propri documenti digitali, coerenti con l’evoluzione tecnologica e la crescente diffusioni di smartphone e tablet”. “Onde incentivare il processo di modernizzazione, il legislatore dovrebbe innalzare la quota di defiscalizzazione e decontribuzione a 9 euro per i soli buoni pasto digitali (a fronte dei 7 euro previsti oggi per i carnet elettronici)”, ha concluso.
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