Emanuela Sturniolo, amministratore delegato Stantec
Pubblicato il: 21/02/2019 17:51
In Stantec, tra le prime 10 società di consulenza e progettazione ingegneristica e architettonica al mondo, essere donna, professionista e madre, a testa alta e senza sensi di colpa in nessuno dei tre ruoli, è possibile. La sede di Milano ha recentemente assunto a tempo indeterminato una dipendente al nono mese di gravidanza, stabilizzando un contratto precedentemente a tempo determinato. E non è la prima volta: già alcuni anni fa, un’altra dipendente, al sesto mese di gravidanza, è stata assunta a tempo indeterminato senza battere ciglio. In entrambi i casi, una buona dose di flessibilità di orari, smart-working e part-time, permettono alle dipendenti una serena gestione del lavoro e dei figli piccoli.
Oltre alle assunzioni in gravidanza, la sede italiana della multinazionale canadese negli anni ha implementato delle politiche molto decise volte a limitare la disparità di genere, aprendo uguali possibilità di carriera a uomini e donne, potenziando le iniziative di conciliazione vita-lavoro (telelavoro, smart-working, orari flessibili, part time) e rivedendo i piani retributivi per eliminare eventuali disparità di trattamento. In Italia, Stantec può vantare già da anni una presenza quasi pari di uomini (54%) e donne (46%) – di queste un 16% con figli di età inferiore ai 3 anni e un 24% con figli di età superiore ai 3 anni – in tutte le funzioni aziendali, anche a livello di alta direzione – l’amministratore delegato è una donna – in un settore come quello dell’ingegneria, spesso considerato prevalentemente ‘maschile’.
“La nostra missione – dichiara Emanuela Sturniolo, amministratore delegato – è quella di creare un ambiente di lavoro in cui i nostri dipendenti possano esprimersi ed essere quindi apprezzati e valutati sulla base delle loro capacità, dei loro talenti e delle loro potenzialità e non certo sul numero di ore che questi spendono in ufficio. Le pari opportunità, la possibilità di conciliare vita lavorativa e vita privata sono fondamentali per costruire un ambiente sano, positivo e creativo. Se una persona è valida, bisogna darle l’opportunità di esprimere le proprie potenzialità e cercare, per quanto più possibile, di andare incontro alle sue esigenze creando così un’azienda realmente a misura delle persone che ne fanno parte”.
“Capita spesso a molte aziende, ed è accaduto anche a noi nel passato, che a un certo punto della loro carriera, spesso in coincidenza con la nascita di figli, si perdano delle professionalità estremamente valide – prosegue – solo perché non si trovano (o, ancora peggio, non si cercano) soluzioni di conciliazione. Tutto ciò, oltre ad essere socialmente ingiusto, retrogrado e miope, è un costo enorme per l’azienda stessa che ha investito in formazione su questi dipendenti (in genere donne) e che dovrà sostenere ulteriori costi nell’assumere dei sostituti, formarli e attendere che siano ugualmente autonomi nella stessa funzione. A prescindere da qualsiasi considerazione etica, è chiaro che aziendalmente tutto ciò non ha alcun senso. A mio parere, un Paese moderno che guarda al futuro e alla crescita, anche demografica, non può ignorare i vantaggi di questo modello organizzativo”.
In un’epoca in cui si parla ancora di disparità di genere, e in cui ancora molte aziende si affacciano allo smart-working con diffidenza o per piccoli passi, dunque, Stantec sceglie di essere parte attiva di questo cambiamento di mentalità, mettendo al centro le persone. Le politiche di smart-working si sono rivelate un ottimo investimento in termini di produttività, risparmio economico e non da ultimo riduzione dello stress lavoro-correlato. Negli ultimi anni Stantec ha potenziato le proprie politiche di lavoro agile, anche grazie all’assunzione di una figura innovativa, la ‘culture manager’ Silvia Maestri, che, muovendosi in concertazione con le Risorse umane e il team che si occupa di salute e sicurezza, sta accompagnando il grande cambiamento culturale che i dipendenti devono vivere per lavorare ‘smart’.
Per gestire e incoraggiare il lavoro agile la società ha addirittura ideato e implementato Smafely, un tool informatico che consente, tra le altre cose, anche di monitorare il risparmio dello smart-working in termini di tempo, emissioni inquinanti e denaro per ogni dipendente dell’azienda, evidenziando in maniera rigorosamente scientifica come questa modalità di lavoro offra vantaggi anche in termini di produttività e di tutela dell’ambiente.
RIPRODUZIONE RISERVATA © Copyright Adnkronos.