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Pass, il primo tornello anti-covid made in Italy  

Pass, il primo tornello anti-covid made in Italy

Si chiama Pass, acronimo di Protected access security system ed è il primo sistema in grado di verificare automaticamente il rispetto delle misure di sicurezza in luoghi pubblici, esercizi commerciali e aree in cui il rispetto delle norme di distanziamento sociale è d’obbligo. Riconoscimento facciale per la verifica del corretto utilizzo delle mascherine, raggi uv per la sanificazione delle suole delle scarpe, intelligenza artificiale dedicata allo smart counting sono solo alcune delle innovazioni di Pass che traghetteranno i cittadini italiani verso il cosiddetto new normal, semplificando le procedure di verifica delle norme di sicurezza e distanziamento sociale e contribuendo a rendere più efficace l’azione di contrasto alla circolazione del coronavirus.

Pass è finora l’unico sistema in grado di effettuare contemporaneamente mediante un unico dispositivo tutti i controlli richiesti, inclusa la gestione dei flussi e del numero di persone che possono accedere nei luoghi chiusi.

In Italia il dispositivo è già stato ampiamente adottato da strutture pubbliche come cliniche, biblioteche, scuole, enti locali e luoghi di culto nonché da privati per la messa in sicurezza di fiere, eventi, luoghi ricreativi come sale da ballo e discoteche e da imprese attive nella gdo. Il distributore di Pass, la società italiana GD, operante anche a livello internazionale, conferma però che un vero e proprio boom di richieste arriva dall’estero, soprattutto da quei Paesi che lottano maggiormente contro l’infezione da Covid-19. La domanda arriva soprattutto dagli Usa, al momento una delle nazioni con il più alto numero di contagi, dal Marocco, dalla Tunisia e da diverse aree del Medio Oriente.

Pass è un dispositivo da posizionare all’ingresso di locali o aree chiuse dedicate al pubblico. Tra le sue diverse funzionalità può contare su un sistema di smart counter per il monitoraggio degli accessi. Attraverso lo schermo touch, si può impostare il numero massimo di persone che possono essere presenti in un luogo in funzione della superficie disponibile. Grazie ai sensori di rilevazione, Pass conteggia automaticamente gli ingressi e le uscite, bloccando la possibilità di accesso una volta raggiunto il numero massimo determinato. A questo si aggiunge un’applicazione di intelligenza artificiale che analizza le immagini raccolte dalla telecamera integrata, verificando che la mascherina sia presente e correttamente indossata. Contemporaneamente un sensore con tecnologia ad infrarossi permette a Pass di misurare la temperatura dal palmo della mano, assicurando che non superi la soglia di sicurezza dei 37.5 °C.

Non appena terminata la misurazione della temperatura, uno specifico attuatore permette il rilascio di una quantità predefinita di gel disinfettante direttamente sul palmo della mano, mentre una lampada uv integrata nel dispositivo permette di esporre le suole delle scarpe ai raggi, estremamente efficaci nel distruggere batteri e virus. Realizzato con materiali che ne consentono l’utilizzo in outdoor, grazie alla batteria ricaricabile (con 12 ore di autonomia) e alle ruote integrate, Pass risulta facile da trasportare e collocare in qualunque luogo. Un sistema di alert, inoltre, permette di operare la manutenzione in maniera ‘smart’, avvisando il gestore nel momento in cui il gel igienizzante sta per esaurirsi o la batteria sta per scaricarsi. In quest’ultimo caso, inoltre, Pass provvede automaticamente a spegnersi, salvaguardando il sistema dalle brusche carenze di alimentazione.

Pass è stato ideato dal presidente e fondatore di Protom, Fabio De Felice e realizzato con un team che opera insieme fin dal 1995. Il recente lockdown dovuto alla pandemia da coronavirus e le restrizioni che ne sono conseguite, hanno ispirato un lavoro di profonda ricerca e sperimentazione con cui è stato creato il primo sistema smart al mondo per il monitoraggio e la sicurezza dei luoghi pubblici. Come spiega De Felice “Abbiamo immaginato di dover fare qualcosa di utile in questa difficile stagione, consapevoli che è iniziata una riscrittura delle regole della nostra vita di tutti i giorni. Di conseguenza, dovevamo adeguare a essa le migliori risorse umane e tecnologiche di cui disponiamo”.

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