“I criteri di selezione dei professionisti da nominare nelle procedure concorsuali appaiono sempre più spesso non caratterizzati dal giusto equilibrio e della giusta dose di fiducia verso il professionista incaricato. Garantire che le nomine siano ispirate dai criteri di competenza, trasparenza, meritocrazia e correttezza deontologica è un principio cardine, da promuovere e condividere: è fondamentale, infatti, che il professionista incaricato sia indipendente, competente e specializzato. Ma è fondamentale anche che si evitino meccanismi di «nomine di scambio» che mirino a limitare la meritocrazia, offuscare la trasparenza e creare «corti di procedura»”. Lo afferma Matteo De Lise, presidente dell’Unione Nazionale Giovani Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili.
“Crediamo che sia arrivato il momento di definire un criterio equo e paritetico in tutti gli ambienti giudiziari d’Italia, che tenga conto dei tempi dei commercialisti e della spinta necessaria verso specializzazione ed aggregazione tra professionisti”, aggiunge De Lise, che evidenzia in particolare due aspetti critici, “l’interpretazione del concetto di indipendenza e di conflitto di interessi ed il cumulo (quantitativo e temporale) degli incarichi attribuiti”.
Nel primo caso, è scorretta, spiega il presidente dei giovani commercialisti, “la richiesta che la nomina non riguardi un professionista con il quale si condividono gli stessi locali di studio. Dovremmo chiederci a proposito se la “co-abitazione” sia un adeguato criterio di individuazione di un conflitto di interessi, tanto più in un momento storico in cui è sempre più frequente se non addirittura una necessità”.
Sotto il secondo aspetto, invece, “siamo consapevoli che un criterio vada pur definito e, sicuramente, quello quantitativo appare confacente. Occorre, tuttavia, non discriminare la specializzazione attraverso l’impossibilità di nomine su procedimenti dello stesso Curatore, perché è la competenza stessa il requisito imprescindibile per lo svolgimento di queste attività”.
“Insomma – conclude il numero uno dei giovani commercialisti – combattere il fenomeno delle nomine incrociate è una necessità, ma occorre farlo attraverso anche una sana iniezione di fiducia nei confronti del professionista scelto. Occorre il buon senso che attribuisca dignità alle scelte del professionista e che consenta di superare le problematiche, qualora le ragioni a supporto appaiano fondate ed equilibrate”.