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Professioni: Calderone, ‘per consulenti lavoro 40 anni guardando al futuro’  

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Sul palco la presidente del Consiglio nazionale dei consulenti del lavoro, Marina Calderone

“Oggi festeggiamo 40 anni: qui c’è chi ha combattuto tanto per avere quella legge, chi come ministro del Lavoro l’ha firmata, ci sono quelli che mi hanno preceduto come presidenti. Noi abbiamo certamente le nostre radici ben piantate nella storia, ma con uno sguardo rivolto al futuro, alla ricerca di qualcosa di nuovo, per aumentare il livello delle competenze e il senso di responsabilità dei consulenti del lavoro”. Lo ha detto Marina Calderone, presidente del Consiglio nazionale dell’Ordine dei consulenti del lavoro, dal palco degli Stati generali dei consulenti del lavoro in corso a Roma, in occasione dei 40 anni dalla legge istitutiva dell’ordine professionale del 1979.

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Secondo Calderone, “i consulenti del lavoro la missione sociale ce l’hanno nel nome: la nostra funzione è promuovere lavoro etico, regolare, dignitoso delle persone. Quel lavoro sul quale si costruisce la fortuna e l’economia dei territori”. Oggi i consulenti del lavoro, ha sottolineato Calderone, “non sono più quelli del 1979 o perlomeno non sono più solo quello”. “Altre competenze si sono sommate, ma le nostre radici sono piantate lì e da lì siamo partiti per costruire tutte le competenze che abbiamo creato negli anni. Nessuno ci ha regalato niente, ci sono stati nemici che ci hanno ostacolato in questo percorso”, ha concluso.








“Oggi seguiamo un milione e mezzo di imprese, abbiamo in delega otto milioni di rapporti di lavoro. Quando ho iniziato questo ruolo, mai avrei pensato di stare qui a festeggiare i 40 anni della professione, la speranza era di scrivere un capitolo della nostra storia e agevolare il futuro”, ha ricordato.

La presidente Calderone nelle parole del premier Conte, intervenuto dal palco degli Stati generali, ha visto “risposte importanti: progetti ambiziosi che necessitano dei contributi dei professionisti”. “Apprezzo la sollecitazione a individuare percorsi di riforma e semplificazione. I professionisti sono per la semplificazione”, ha sottolineato.

Secondo Calderone, per lo sviluppo del Paese, gli “investimenti in infrastrutture sono assolutamente indispensabile perché questo è un Paese che ha dovuto affrontare tante catastrofi, e noi professionisti abbiamo dovuto affrontare tante difficoltà nella nostra attività nel momento in cui noi stessi eravamo stato colpiti, e ci siamo rimboccati le maniche, ricostruendo i nostri studi e aiutando aziende che assistiamo a rimettersi in piedi nel più breve tempo possibile”. In conclusione, per Calderone, “i consulenti del lavoro sono a disposizione del lavoro, dell’Italia, delle istituzioni, del lavoro che crea altro lavoro, siamo contro i furbetti che cercano di desertificare il mondo del lavoro non stando alle regole”.

Calderone ha poi fatto riferimento alle dichiarazioni del premier Conte: “Nell’ambito della riforma della crisi d’impresa, il presidente Conte ha fugato ogni recondita paura in termini di massima trasparenza. Il governo ha ritenuto di inserirci nella lista di curatori e non lo ha fatto per fare un regalo ma riconoscendo competenze maturate nel corso degli anni”. E lo ha ringraziato. “E’ la prima volta che un premier viene a trovarci, è la prima volta che un premier ‘professionista’ ci dedica un’attenzione particolare, dicendo di conoscerci da tempo e raccontando quanto attraverso la sua attività scientifica abbia potuto apprezzare il mondo complesso dei consulenti del lavoro”.

Chiudendo la giornata, la presidente ha commentato: “Abbiamo voluto che questa non fosse solo una giornata celebrativa ma un appuntamento per ricordare che il futuro noi lo vogliamo scrivere e dimostrare il nostro senso di responsabilità, di cittadini e non solo di professionisti”. Calderone ha sottolineato ancora l’importanza dell’intervento del premier Giuseppe Conte agli Stati generali, con l’annuncio dell’inserimento dei consulenti nell’albo dei curatori per le crisi d’impresa. “Questo 2019 -ha sottolineato- che è appena iniziato qualcosa già lo ha portato”. In conclusione, per Calderone, “non c’è modo migliore per far crescere il Paese che esprimendo le proprie capacità nell’ambito di una professione intellettuale: lavoriamo per i nostri giovani, che siano orgogliosi di essere italiani, di essere giovani consulenti del lavoro”.

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