Marco Ceresa, ad Randstad Italia (Foto Randstad)
Pubblicato il: 01/07/2019 12:28
Randstad festeggia il traguardo di vent’anni di attività in Italia. Un percorso iniziato nel 1999 a seguito della legge Treu, la 196/97 che aveva istituito le agenzie interinali, poi diventate agenzie per il lavoro, passato attraverso la riforma Biagi, il Jobs Act, il decreto Dignità, che ha portato la multinazionale olandese a diventare il primo operatore mondiale e il secondo operatore italiano nei servizi per le risorse umane, in un mercato del lavoro sempre più liberalizzato, qualificato e trasparente. Randstad conta oggi in Italia circa 300 filiali e oltre 2.300 dipendenti, con un fatturato di 1,6 miliardi di euro nel 2018. In venti anni di attività, ha dato un’occasione di lavoro a oltre 1 milione di persone nel nostro Paese. Nel percorso ventennale, dopo l’avvio di Randstad in Italia nel 1999, la prima tappa è il 2002, quando vengono lanciati gli Inhouse Services e Randstad Training. Nel 2003, l’anno della legge Biagi, nasce il servizio permanent placement; nel 2008 è la volta delle prime specialties e Full Hr Services; nel 2011 della divisione Randstad Professionals e nel 2012 del servizio Outplacement.
Nel 2015, quando il Jobs Act modifica la normativa sulle nuove assunzioni, viene lanciata Randstad Services, la divisione per la gestione delle attività in outsourcing. Nel 2016, con l’acquisizione di Obiettivo Lavoro, Randstad diventa il secondo operatore del mercato italiano. Nel 2018, viene lanciata la divisione Education che intende affrontare in modo proattivo la talent scarcity del mercato del lavoro ponendosi come soggetto attivo nella filiera istruzione-formazione-lavoro. Nel 2020, invece, l’intero gruppo Randstad – presente oggi in 38 Paesi – festeggerà i 60 anni di lavoro al servizio delle persone.
Randstad oggi è l’unica agenzia per il lavoro ad essere stata ammessa al regime di adempimento collaborativo, noto a livello internazionale come ‘Cooperative Compliance’, secondo le linee guida sviluppate in materia dall’Ocse. Il gruppo Randstad ha un sistema di gestione aziendale certificato conforme agli standard internazionali: SA8000 e Geeis (Gender Equality European International Standard) in materia di ‘etica nella gestione del rapporto di lavoro’ e di ‘pari opportunità’, Iso 9001 per ciò che attiene alla qualità, Iso 14001 relativamente al sistema di gestione ambientale, Iso 27001 in tema di sicurezza delle informazioni e la certificazione del Credito Crms Fp sulla corretta gestione del credito commerciale.
“In questi 20 anni siamo stati testimoni di molteplici cambiamenti nel mercato del lavoro. Le sfide che affrontiamo oggi riguardano sia le aziende, sempre più alla ricerca di profili qualificati e specializzati, sia i lavoratori, più esigenti e attenti alle offerte in termini di retribuzione, benefit e formazione”, commenta Marco Ceresa, amministratore delegato di Randstad Italia.
“Vent’anni fa – ricorda – ebbi la fortuna di seguire la start-up e oggi ho ancora il privilegio di vedere quanta strada è stata fatta da Randstad e dal settore per migliorare il funzionamento del mercato del lavoro italiano: basti pensare che circa 1 milione di persone hanno avuto almeno una occasione di lavoro grazie a Randstad”. “In questo ventennio, molte aziende – prosegue Ceresa – sono nate e cresciute, altre sono scomparse con la crisi. La nostra forza è stata quella di diversificare i servizi: Randstad oggi non offre solo somministrazione, ma è un partner strategico per molti stakeholder, dalle aziende alle istituzioni, con le quali si progettano progetti di orientamento per i giovani, formazione e riqualificazione professionale, riconversione industriale”.
“Grazie alla forza delle nostre persone, oltre 2.300 dipendenti tra forza commerciale e sede centrale, siamo diventati un interlocutore primario nel mercato del lavoro, ma la maggior soddisfazione di questi anni rimane l’aver visto persone arrivare in filiale in cerca di un lavoro e poi negli anni riuscire a costruirsi una vita, comprare casa, avere figli e in alcuni casi anche crescite professionali importanti”, sottolinea. “Secondo l’Eurostat, tra 25 anni un italiano su tre sarà over 65: la grande sfida che ci attende – conclude Ceresa – sarà quella di lavorare insieme ad altri attori, scuole, istituzioni e aziende, per garantire un futuro di crescita al nostro Paese. Dobbiamo investire sui giovani, sulla formazione e sulle nuove tecnologie”.
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