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Rdc: Donazzan, ‘navigator in cpi Veneto, da lunedì chiamate percettori’  

NORME

Elena Donazzan, assessore al Lavoro della Regione Veneto

“I navigator? Quando sono arrivati li ho voluti incontrare. Poverini, sono proprio ‘digiuni’ di politiche del lavoro e per questo gli abbiamo fatto fare una settimana di formazione ‘spinta’ e robusta sulle politiche del lavoro, in particolare su quelle del Veneto. Hanno preso servizio da ieri nei centri per l’impiego sul territorio, e dopo una prima fase di inserimento, supportati dagli operatori dei centri per l’impiego, dalla prossima settimana dovremmo partire con la convocazione dei percettori del reddito di cittadinanza” per la firma del patto per il lavoro. Così, con Adnkronos/Labitalia, l’assessore al Lavoro della Regione Veneto, Elena Donazzan, fa il punto sulla fase due del reddito di cittadinanza nel Veneto.

Per Donazzan, la ‘colpa’ della mancata preparazione non è certo dei navigator. “Il governo -spiega- nella selezione ha previsto come requisito genericamente la laurea, non ad esempio scienze della formazione con indirizzo sulle politiche del lavoro. E poi sono di tutte le età, quando invece l’esecutivo aveva annunciato di puntare sui giovani…”. Di certo, assicura Donazzan, i navigator in Veneto non verranno lasciati soli. “Gli abbiamo fatto fare questa formazione spinta, io quando li ho incontrati li ho anche spronati a fare bene. E ho chiarito che, visti gli elevati standard di qualità dei servizi per il lavoro della regione, non accetto certo che ci siano delle flessioni”.

Anche perché, rimarca Donazzan, il Veneto “per la qualità dei propri servizi per il lavoro e per gli strumenti che già mette in campo sarebbe tra le tre regioni che già potrebbero partire con la fase 2 del reddito di cittadinanza”. E dalla prossima settimana Donazzan annuncia un’accelerazione. “Io ho detto ai miei dirigenti che entro fine anno voglio che ci sia stata la prima convocazione per tutti i percettori del reddito. Poi passeremo rapidamente alla seconda convocazione, perché io voglio che si spendano meno soldi pubblici possibili e che le persone trovino il lavoro prima possibile”, conclude.

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