Pubblicato il: 21/02/2019 13:40
“Se non ci saranno le stabilizzazioni dei precari dell’Anpal Servizi prima dell’avvio del reddito di cittadinanza, noi siamo già organizzati per una mobilitazione permanente con scioperi e blocchi delle attività, tra l’altro nell’assistenza tecnica ai centri per l’impiego, in concomitanza dell’avvio della misura del reddito di cittadinanza. Noi chiediamo, quindi, che in fase di conversione del decreto sia inserita la stabilizzazione, altrimenti bloccheremo le nostre attività”. Così Cristian Sica, del coordinamento nazionale dei precari di Anpal Servizi, in un’intervista ad Adnkronos/Labitalia, dopo la manifestazione delle settimane scorse e l’incontro “insoddisfacente” con il capo segreteria del sottosegretario al Lavoro Claudio Cominardi, spiega la ‘mossa’ dei lavoratori che potrebbe creare non pochi intoppi all’avvio della misura del governo.
Anpal Servizi, infatti, nei piani del governo è centrale nell’avvio della misura, visto che ad essa, con il presidente in pectore Domenico Parisi, ancora in attesa del via libera della Corte dei Conti, sarà demandata la selezione e la formazione dei cosidetti ‘navigator’, e cioè i 6.000 tutor che dovranno ‘accompagnare’ i percettori del reddito di cittadinanza nell’ingresso nel mercato del lavoro.
“Saranno altri precari -attacca Sica- che probabilmente dovranno essere formati da noi precari, un paradosso inaccettabile ancora di più dopo che Di Maio aveva annunciato la fine del precariato a cominciare dalle società pubbliche. Con i navigator in capo ad Anpal servizi la quota di personale precario sarebbe del 94% dell’organico totale. Ad oggi invece i precari sono 654, il 59% dell’organico attuale di Anpal che conta circa 1.103 addetti. Di questi -spiega Sica- 134 sono con contratti a tempo determinato mentre 520 sono contratti di collaborazione”.
“Alcuni di noi sono precari -attacca Sica- da 20 anni. Nel decretone del governo, che stanzia 500 milioni di euro per il reclutamento e la formazione dei navigator, ci sono appena 1 milione di euro l’anno per 4 anni per stabilizzare noi precari, non basteranno neanche per 20 persone. E la maggioranza in commissione Lavoro al Senato ha bocciato gli emendamenti dell’opposizione che alzavano a 30 milioni di euro le risorse disponibili”.
Risorse che sono indispensabili, sottolinea Sica, “se si vogliono davvero rilanciare i servizi per l’impiego”. “Noi precari ci definiamo ‘attivatori di diritti sociali’, lavoriamo come operatori in assistenza tecnica ai servizi pubblici per l’impiego e alle regioni – spiega – e ci occupiamo della ricollocazione dei disoccupati e dei lavoratori in esubero. E la precarità e la situazione di ‘intermittenza’ del personale non può che significare una ‘precarietà’ dei servizi e questo è inaccettabile. Per questo, noi -conclude ci aspettiamo che nel passaggio alla Camera del decretone ci sia un emendamento della maggioranza per la stabilizzazione di tutti i precari dell’Anpal”.
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