Secondo gli ultimi dati diffusi dall’Osservatorio Smart Working della School of Management del Politecnico di Milano, il 52% delle grandi imprese, il 30% delle PMI e il 25% della PA hanno già ripensato i propri spazi di lavoro, i cui ambienti dovranno essere funzionali rispetto al fenomeno legato alla diffusione dell’Hybrid Working. Un trend crescente si registra anche nei vicini paesi europei, che ha visto salire il valore in Paesi come Irlanda, Francia, Lussemburgo e Belgio. Basti pensare che la sua applicazione permette di ottenere benefici anche a livello ambientale riducendo le emissioni di CO2 del 40% annuo per ogni persona.
D’altro canto, si è intensificato il desiderio comune di condizioni di lavoro più favorevoli, inclusa una maggiore flessibilità, che comprenda modalità di lavoro agile. Niente più incubo da “cartellino” o lunghe ore nel traffico, ma una decisa priorità verso un nuovo equilibrio tra lavoro e vita privata. Insomma, le organizzazioni che puntano all’eccellenza dovranno adattarsi alle esigenze delle persone per rimanere competitive e soprattutto attrattive. In un ambiente di lavoro in rapida evoluzione, la maggior parte dei lavoratori è riuscita ad adattarsi molto bene, il lavoro a distanza sembra essere già un elemento che permarrà nel futuro. Sicuramente, molto dipende dalle diverse professioni, ma anche da una differente visione manageriale, le aziende dovrebbero capitalizzare su questo atteggiamento positivo e adottare nuovi modelli di organizzazione del lavoro, incrementando l’impegno ed introducendo l’uso delle nuove tecnologie nei processi lavorativi.
Oggi sempre più aziende percepiscono la necessità di costruire nuove dinamiche di interazione lavorativa tra i team, a maggior ragione se si lavora a distanza. E proprio per rispondere a questa esigenza, Smace acronimo di Smart Work in a Smart Place, con la sua piattaforma punta ad aggregare e a far emergere le molteplici possibilità ancora nascoste ai più, promuovendo una visione diversa dell’ufficio: diffusa, flessibile e smart. Incoraggiando una filosofia che aumenti il benessere delle persone e che permetta di lavorare in luoghi bellissimi e dotati di ogni asset, e che a sua volta migliori la produttività delle aziende stesse. Una rete di strutture, ad oggi più di 150, dislocate su tutto il territorio nazionale, selezionate per offrire un’esperienza lavorativa perfetta. Decine i parametri considerati, anche attraverso Smace Workability Index, che assegna un punteggio tenendo conto di fattori solitamente non considerati dai tradizionali siti e indicatori.
La startup fondata da Andrea Droghetti e Marta Romero, due giovani consulenti che hanno sperimentato durante il lockdown i vantaggi dello smart working in luoghi di interesse, non si limita a trovare per i lavoratori solo location confortevoli e tranquille, dotate della giusta connessione, ma offre una concreta prospettiva sul futuro del lavoro.
Lo spazio di lavoro non sarà più delimitato necessariamente da un luogo fisico, ma verrà “ridisegnato”, si va verso un futuro ibrido dove viene rimarcata ancora di più la convinzione che la produttività è connessa al raggiungimento degli obiettivi e non al tempo trascorso nel luogo di lavoro. Da qui nasce l’intuizione di SMACE e del suo originale servizio, Smace Yachting, lavoro agile a bordo di un catamarano perfettamente equipaggiato. Dotato di workstation e connessione sicura, per lavorare ed usufruire di un servizio accessibile a tutti, abilitando la condivisione di esperienze in un contesto indimenticabile.
Obiettivo 900mila euro di fatturato e apertura di un headquarter in America: questa la sfida per il futuro di SMACE
SMACE, con più di 430mila euro di servizi venduti dalla sua fondazione – 360mila euro solo nel 2022 – ha già collaborato con 50 aziende clienti, tra cui Bending Spoons, Cluster Reply ed EY.
Il team, già triplicato dai suoi inizi, conta ora 12 persone che lavorano tutte in modalità full remote ma che possono usufruire di diversi momenti di incontro tra i vari team, e nessun limite di ferie annuale.
Ad attestare la crescita sono anche i riconoscimenti come l’essere risultati vincitori del bando Smart Money di Invitalia, o l’aver ricevuto il premio Innovate for Smarter Work, risultando tra le attività più innovative nel Future of Work. Non ultimo, l’essere stati selezionati nella call 3W Woman, Welfare and Worklife Balance con Acea.
Recentemente la startup è stata selezionata da ITA – Italian Trade Agency all’interno della terza edizione del Global Startup Program, scopo del programma è internazionalizzare le aziende italiane più talentuose. Obiettivo futuro raggiungere i 900mila euro di fatturato e l’internazionalizzazione, con l’arrivo di SMACE negli USA.
“Gli Stati Uniti sono diventati la nostra destinazione più naturale, a breve inizieremo a testare il nostro servizio nell’area californiana e presto apriremo il nostro primo headquarter”, spiega il CEO Andrea Droghetti. “Italia ed Europa devono diventare ancora più attrattive per i lavoratori statunitensi. Abbiamo un potenziale di crescita ancora inespresso e noi siamo qui per colmare questo vuoto”.