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Salario minimo: Tridico, ‘a mio parere è necessario, costi per 10 mld’  

Tridico: Salario minimo necessario, costi per 10 mld

Il presidente dell’Inps, Pasquale Tridico (Foto Festival del lavoro 2019)

“L’Inps ha fatto una stima di 10 miliardi di euro di costo per l’aumento del salario minimo a 9 euro lordi. Lo stesso ministro del Lavoro ha annunciato la possibilità, la necessità, di una riduzione del cuneo fiscale che possa interessare in qualche modo le imprese che subiscono un aumento del costo. Tuttavia, bisogna dire che ci sono tanti lavoratori, il 15-20% dei lavoratori che guadagnano salari non più bassi di 9 euro, ma più bassi di 5-6 euro. Salari troppo bassi, situazioni che a mio parere vanno risolte, per questo serve il salario minimo”. Lo ha detto il presidente dell’Inps, Pasquale Tridico, a margine del Festival del lavoro, dei consulenti del lavoro, in corso a Milano, conversando con Adnkronos/Labitalia. “Dopodichè il legislatore sceglie la soglia, e anche l’opportunità del salario minimo”, ha aggiunto.

Sul fronte del reddito di cittadinanza, Tridico ha affermato: “Abbiamo completato le analisi sul mese di maggio e abbiamo ricevuto entro la fine del mese 1,3 mln di domande. Un numero molto importante. Di queste circa il 74% è accettata, quindi parliamo di una platea di circa un milione di persone. Vedo il numero delle domande in linea con le previsioni”.

Quanto alle pensioni, per Tridico, sono possibili fino a 1 miliardo di risparmi sulla spesa pubblica di quest’anno dal mancato raggiungimento del target di 300mila richieste per Quota 100: “Bisogna aspettare la fine dell’anno per dare numeri certi ma se questo dovesse continuare a essere il trend si arriva intorno alle 200mila domande ed è possibile che per il primo anno si possa risparmiare 1 miliardo”.

“A oggi sono 140mila le domande per Quota 100 e se questo è il trend probabilmente non si arriverà alla platea stimata di quasi 300mila domande, o 290mila, e quindi si avranno anche risparmi che il legislatore potrà utilizzare come crede”, ha ricordato, sottolineando anche che per il reddito di cittadinanza sono arrivate 1,3 milioni di nuclei familiari, quasi 4 milioni di persone. A chi gli chiedeva perché le richieste fossero state molte meno del previsto, ha risposto: “La Ragioneria di Stato prevede sempre una platea il più ampia possibile per tenere in sicurezza i conti del Paese, poi alla fine si vede la platea effettiva. Nelle stime bisogna essere prudenti”.

Per i lavoratori diventa “una scelta, un’opzione dei pensionandi che possono farla, come di quelli con carriere più faticose. Altri con un lavoro meno stressante possono scegliere di rimanere, è un’opzione che non si può predeterminare con sicurezza”, ha concluso.

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