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Salute, Nursing Up,. Aggressioni Professionisti Sanitari, continua la scia delle violenze.

De Palma: «In 9 episodi su 10, intervengono agenti dai commissariati più vicini, a fatti drammaticamente avvenuti!»

ma al punto di gravità in cui siamo arrivati, è in gioco più che mai la sicurezza quotidiana dei professionisti sanitari, infermieri su tutti

E’ sotto gli occhi di tutti che il Dl Anti-Violenze, così tanto decantato, per ora non funziona! Non serve solo inasprire le pene a violenze tristemente consumate!

ROMA 5 OTT 2024 – «Cittadini insofferenti, cittadini esasperati, cittadini che hanno letteralmente ‘perso la bussola’, cittadini soprattutto disaffezionati, rispetto al nostro sistema sanitario e soprattutto rispetto alle competenze dei nostri professionisti, in un clima, giorno dopo giorno, sempre più avvelenato.

E’ notizia di poche ore fa di un padre e un figlio che hanno riempito di botte gli infermieri del pronto soccorso del ‘San Marco’ di Catania, come spesso accade, per futili motivi. Nelle stesse ore una nuova aggressione ai danni dei professionisti sanitari è avvenuta all’Ospedale Civico di Palermo».

Così in una nota Antonio De Palma, presidente Nazionale del Nursing Up.

«Sul posto, neanche a dirlo, in entrambi i casi, nessun agente! Gli uomini della squadra volanti della questura di Catania, come capita fin troppo spesso, sono arrivati ‘a fatti tristemente consumati’- spiega De Palma- Medesimo copione a Palermo, con l’arrivo delle forze dell’ordine e l’arresto dell’aggressore solo quando, ormai, lividi e contusioni erano una drammatica realtà”.

“Il recente dl Anti-Violenze, presentato ‘in pompa magna’ dal ministero della Giustizia, e che oggi propone, come ‘panacea di tutti i mali’, l’arresto in flagranza di reato, con tanto di inasprimento delle pene fino a 5 anni e di possibilità di arresto a 48 ore dall’aggressione, con il supporto della video sorveglianza, almeno per ora non ha sortito gli effetti sperati- continua De Palma- Sarà anche vero, come ha affermato la comunità scientifica, che è poco edificante ‘militarizzare’ gli ospedali, ma al punto di gravità in cui siamo arrivati, è in gioco più che mai la sicurezza quotidiana dei professionisti sanitari, infermieri su tutti».

 

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