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Pubblicato il: 10/04/2019 11:50
Il 2018 chiude con una spesa alimentare in modesta crescita sul 2017 (+0,3%). È il bilancio complessivo che emerge dalle elaborazioni Ismea sui dati Nielsen relative agli acquisti di alimenti e bevande delle famiglie italiane per l’intero anno appena trascorso. In un contesto di generale stagnazione, non mancano tuttavia i comparti che registrano buone performance, come le uova che hanno messo a segno una crescita della spesa pari al 14%, la più elevata tra tutte le referenze monitorate. Grazie alla tracciabilità di filiera e a una maggiore attenzione verso il benessere degli animali, le uova sono state negli ultimi anni rivalutate dal punto di vista salutistico, nutrizionale ed etico.
La positiva dinamica della spesa, sottolinea l’Ismea, risente dell’effetto sostituzione del prodotto allevato in gabbia (oramai quasi irreperibile nelle grandi catene distributive) con quello, di maggiore qualità e prezzo, allevato a terra, all’aperto o bio. Più nel dettaglio, le uova allevate all’aperto registrano un incremento del 32% per la spesa e del 22% sui volumi, le uova bio un +16% nella spesa e +8% nei volumi, a fronte di una flessione significativa delle uova prodotte in gabbia (rispettivamente -7% e -19 %).
Anche per altre categorie merceologiche si rileva l’effetto sostituzione di prodotti maturi con altri, più elaborati e costosi, che meglio interpretano i bisogni del consumatore contemporaneo.
Esempi eclatanti sono il latte ad alta digeribilità (+9,4% i volumi e +4,9% la spesa) a fronte di un trend per il latte fresco generico negativo (-1,9%), la pasta integrale (+3,7%), in contrapposizione alla flessione della pasta tradizionale (-1,9%), e i dolcificanti che aumentano del +10% in volume e del 2,6% in valore, a fronte di una diminuzione degli acquisti di zucchero rispettivamente del 6% e del 10%.
Allo stesso modo, la praticità d’uso e la velocità di preparazione si confermano nel 2018 elementi trainanti degli acquisti, come dimostra il segmento dei cibi pronti con un +10% della spesa nel 2018 e consumi più che duplicati negli ultimi 5 anni.
Da segnalare, infine, anche la dinamica molto positiva delle bevande alcoliche, dove spiccano gli incrementi in particolare della spumantistica (+5,4%) e dei vini fermi (+4,6%), in un contesto positivo anche per la birra (+3%) e per le altre bevande alcoliche (+1,4%).
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