Pubblicato il: 13/05/2019 15:49
“Quest’anno 2019 si festeggiano i 90 anni della figura professionale del geometra”. Così, in un’intervista all’Adnkronos/Labitalia, Maurizio Savoncelli, presidente del Consiglio nazionale dei geometri e dei geometri laureati. “La storia dei geometri – ricorda – corre parallela alla storia del Paese: negli anni ’40 e ’50, nel periodo post seconda guerra mondiale in cui c’era bisogno di dare una casa agli italiani; nel boom economico degli anni ’70 e ’80; fino all’attualità che necessita di una rilettura anche alla luce della fragilità del nostro territorio, emersa durante gli ultimi eventi catastrofici che riguardano sia il tema del dissesto idrogeologico, il sistema idraulico e il sistema della sicurezza antisismica”.
“Per questo – osserva – c’è la necessità di un nuovo percorso formativo, di conoscenze nuove, aggiornate e attualizzate a un mondo che cambia. Oggi più che mai vogliamo offrire il nostro contributo di raccordo e di collaborazione stretta multidisciplinare con le altre professioni. Oggi c’è bisogno che ciascuno faccia bene la propria parte, in modo consapevole e professionale. Il nostro obiettivo è, infatti, quello di collaborare con le altre categorie per far ripartire il nostro Paese”.
“La categoria dei geometri – continua Savoncelli – sta lavorando sulla formazione delle nuove leve. Da alcuni anni stiamo lavorando a un progetto. Siamo partiti da un’idea molto chiara che nasce dalle riforme che hanno interessato il nostro Paese. Mi riferisco alla riforma della scuola secondaria di secondo grado che ha fatto registrare il cambiamento dell’articolazione storica e, quindi, alla scomparsa dell’istituto tecnico per geometri che, per moltissimi anni, ha creato questa figura professionale. Ma anche alla riforma dell’università con il ‘3+2’ e alla modifica dell’accesso alle varie professioni”. “Il combinato disposto – osserva – di queste riforme ha creato le condizioni per un’evoluzione-elevazione di un percorso formativo della nostra professione. C’è bisogno di questo percorso nuovo che metta a sistema conoscenze, abilità e competenze”.
“Un nuovo sistema – sostiene – che consente ai nostri giovani di entrare nel mondo del lavoro a 22 anni, che dia la possibilità alla nostra professione di orientarsi a quello che è il mondo europeo, raccogliendo la raccomandazione della Comunità europea che suggerisce che i professionisti debbano avere un titolo di laurea triennale”. “Così – continua Savoncelli – mettendo a sistema tutte queste situazioni abbiamo pensato a un corso post secondario, organizzato in sinergia con il mondo accademico, il mondo del lavoro e quello dei nostri collegi professionali. L’idea è di creare lauree professionalizzanti che arricchiscano i giovani e li facciano crescere nell’ambito della professione che un domani faranno, arricchendo il contenuto di esperienze e tirocini che faranno”.
“La novità assoluta – avverte – è che chiediamo che questo percorso possa essere altamente professionalizzante. Sono oltre 25 i corsi che sono partiti in tutto il Paese, molte università hanno raccolto la nostra sfida. Abbiamo ancora bisogno di una legge che renda il percorso abilitante, contiamo che nei prossimi mesi si possa arrivare a implementare questo percorso, però nel frattempo siamo partiti. L’obiettivo è quello di consolidare la professione, portando la figura del geometra a quello di un laureato triennale”.
“I giovani – assicura – sono una parte fondamentale della nostra categoria. Uno dei progetti più importanti al quale stiamo lavorando è quello del collegamento intergenerazionale, per cui i professionisti anziani che lasciano l’attività professionale potranno agganciare un giovane per portarlo nel proprio studio e fargli continuare al propria attività”. “E’ importante – sottolinea – d are l’opportunità a un giovare di entrare in uno studio avviato sia con un portafoglio clienti pronto, sia con un ruolo sociale. Nei prossimi anni avremo molti geometri che andranno in quiescenza, ci sarà quindi un turn over e spazi di mercati nei quali potranno inserirsi i nostri giovani”.
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